Scuola

Rete studenti:
così governo distrugge la scuola pubblica

Dietro slogan efficienza si nascondono misure pesantissime

ApCOM, 19.12.2008

Roma, 19 dic. (Apcom) - Luca De Zolt, portavoce della Rete degli studenti, esprime "grandissima preoccupazione" per le bozze dei regolamenti sul riordino di tutti i cicli scolastici presentati ieri in Consiglio dei ministri: "così si distrugge la scuola pubblica dice il rappresentante dell'associazione studentesca che negli ultimi mesi ha fortemente contestato i provvedimenti presentati dal governo - perché ancora una volta dietro gli slogan sull'efficienza e la serietà, si nascondono misure pesantissime che mettono a repentaglio la sopravvivenza delle scuole a partire dal prossimo anno".

La Rete degli studenti non approva, inoltre, la metodologia legislativa con la quali si è pervenuti all'approvazione in Parlamento delle leggi (attraverso il ricorso ai decreti) prima e dei regolamenti (senza concertazione) dopo: "riteniamo grave che ancora una volta le riforme vengano fatte passare con metodi legislativi che sfuggono alle regole democratiche, ed ancor più grave dopo un autunno di forte richiesta di aprire un dibattito vero sul futuro della scuola e dell'università".

Sotto accusa anche il ritorno al maestro unico alle ex elementari: "i regolamenti - sostiene De Zolt - inseriscono definitivamente il maestro unico, destabilizzano il funzionamento della scuola primaria riducendo le ore di scuola e affidando agli enti locali un ruolo di compensazione che molti non riusciranno a garantire. Questo vuol dire offerta diversa in ogni area del Paese". Proteste anche per la riforma della secondaria: "emerge un quadro poco chiaro, ancora una volta orientato solo al risparmio, che rischia di gettare via le buone pratiche e abbassare ulteriormente l'efficacia e la funzionalità delle scuole superiori", conclude il leader della Rete degli studenti.