LA POLEMICA SULLA RIFORMA DOPO LE MODIFICHE DELLA GELMINI

"Sulla scuola commessi
errori di comunicazione"

A gennaio parte una campagna del governo.
Veltroni: alla fine hanno fatto retromarcia

Raffaello Masci, La Stampa, 13.12.2008

ROMA
Dall’anno nuovo partirà una campagna di informazione promossa dal ministero dell’Istruzione presso le scuole e le famiglie, per illustrare i contenuti dei nuovi provvedimenti che riguarderanno da settembre le elementari e le medie e, dal 2010, le scuole superiori. Due giorni fa lo aveva annunciato il ministro Gelmini e ieri il presidente del consiglio Berlusconi è tornato sull’argomento: «Probabilmente abbiamo fatto qualche errore di comunicazione sulla riforma della scuola, ma c’è talmente tanta disinformazione...».

Sulla questione dirimente del maestro unico, il governo sostiene di non aver fatto nessuna retromarcia, ma le opposizioni - da Marina Sereni a Pina Picierno (Pd), a Silvana Mura (Idv), ai sindacati di categoria, fino a Savino Pezzotta dell’Udc - sono concordi nel sottolineare che questa figura controversa, di fatto è scomparsa, anche se - come sottolinea Pezzotta - «non c’è nulla di male nell’essere tornati sulle proprie decisioni».

«Per mesi - ha detto Veltroni - il governo ha cercato di spiegare la sua riforma della scuola e di dire che tutti, insegnanti, genitori, studenti, opposizione, avevano torto e che erano su posizioni conservatrici. Poi, alla fine, il governo ha praticamente ritirato il provvedimento. Chi aveva ragione?».

A tutti ha replicato lo stesso ministro Gelmini, ribadendo - davanti all’assemblea dell’associazione nazionale dei presidi - quanto aveva affidato ad un comunicato il giorno precedente: «Nella scuola primaria ci sarà un’unica figura educativa di riferimento». Giorgio Stracquadanio, deputato del Pdl e suo consigliere, è sceso ancora più nei dettagli: «È falso che il maestro unico sia facoltativo - ha specificato - nulla è cambiato da quando Berlusconi e la Gelmini hanno illustrato nella conferenza stampa del 22 ottobre scorso come funzioni la riforma del maestro unico. Inoltre il modulo dei due maestri su tre classi è definitivamente cancellato dall’ordinamento italiano. Terzo: non c’è alcuna facoltà di scelta tra maestro unico e modulo, c’è solo la possibilità di scegliere tra tempo pieno e tempo parziale».

Mariapia Garavaglia, ministro ombra dell’istruzione e donna di scuola, fa presente che, comunque, la disputa sul maestro unico non esaurisce il discorso più complessivo sulla politica scolastica del governo, che resta, a suo avviso «una politica di propaganda». «Al di là di ogni considerazione polemica - ha detto la senatrice del Pd - e del legittimo orgoglio del Pd per la retromarcia del governo, quanto avvenuto ieri dimostra la mancanza di un vero progetto didattico-educativo sulla scuola da parte di questa maggioranza. Fin dall’insediamento si era avuta l’impressione che il governo affrontasse questo tema fondamentale per il futuro del Paese con lo sguardo rivolto alla propaganda e alla volontà di tagliare le risorse piuttosto che allo stato effettivo dell’istruzione. Solo così si spiega il fatto che l’esecutivo si sia impegnato in una grande campagna basata sulla nostalgia a favore del maestro unico, poi corretto in prevalente per finire facoltativo».