Non è cambiato nulla! di Mario Piemontese da ReteScuole del 12.12.2008 Ieri giovedì 11 dicembre c'è stato un incontro tra rappresentanti del governo e sindacati a proposito dei provvedimenti attuativi della legge n. 133/08. Dal punto di vista mediatico le notizie che sono state soprattutto date sono due: la riforma delle superiori slitta di un anno e il maestro unico sarà “facoltativo”. Pensare che questo sia un successo ha dei grossi limiti. Cerchiamo di capire perché.
I tagli previsti dall'art. 64 del decreto legge n. 112/08 convertito
nella legge n.133/08 permangono. Fino a quando quell'articolo non
verrà abrogato non si potrà parlare di vittoria. Lo slittamento della riforma delle superiori di un anno non vuol ire che non ci sarà, ma solo che è stata rinviata. Dei 14.187 tagli nella scuola superiore previsti dal Piano programmatico per il prossimo anno, solo 3.300 riguardano le modifiche all'ordinamento delle scuole superiori, il resto sono tagli che possono essere tranquillamente fatti senza regolamenti attuativi. Si tratta infatti di 7.000 posti per la riconduzione delle cattedre a 18 ore, 2.387 per l'innalzamento in tre anni dello 0,40 del rapporto alunni/classi e 1.500 per la razionalizzazione dell'organico delle scuole serali, in tutto circa 11.000. I 3.300 tagli se nella migliore delle ipotesi non ci saranno il prossimo anno, verranno spalmati nei due anni successivi, quindi non spariranno.
Per quanto riguarda i tagli la legge n.133/08 richiama la “clausola
di salvaguardia” introdotta dal governo Prodi con la finanziaria
2007. Tale clausola prevede che se il ministero dell'istruzione non
raggiunge gli obiettivi di risparmio previsti per un anno, allora ci
pensa il ministero del tesoro a raggiungere ugualmente gli obiettivi
mancati. Alla lettera h) del verbale dell'incontro si parla di “ rimodulazione delle economie da realizzare per” l'a.s. 2009/2010 per via nel mancato avvio della riforma nelle superiori, questo lascia presupporre che la “clausola di salvaguardia” sarà sospesa, ma solo eventualmente per distribuire a partire dal 2010 questi 3.300 tagli previsti per il prossimo anno per il riordino della scuola superiore.
Non è detto però che questo accada, magari Tremonti si impunta e
vuole per forza risparmiare quanto previsto per il prossimo anno. Il
rischio reale è che i 3.300 tagli delle superiori vengano
“rimodulati” sulla scuola elementare e sulla scuola media,
anticipando al 2009 tagli previsti a partire dal 2010. Distribuendo
equamente i 3.330 tagli il prossimo anno potremmo avere: 18.000
tagli nella scuola elementare (60% dei tagli previsti in tre anni),
13.300 tagli nella scuola media (45% dei tagli previsti in tre anni)
e 11.000 tagli nella scuola superiore (40% dei tagli previsti in tre
anni). Alla lettera b) del verbale dell'incontro si legge “ In particolare, per l'orario a 24 (solo prime classi per l'a.s. 2009-2010) e 27 ore, si terrà conto delle specifiche richieste delle famiglie”.
La legge n. 169/08 non prevede l'obbligo dell'attivazione di classi
a 24 ore settimanali con un solo insegnante, ma nel Piano
programmatico si legge chiaramente che più classi a 24 ore verranno
attivate, meno i tagli previsti incideranno su tutto il resto della
scuola elementare, non solo sulle classi prime del prossimo anno.
Immaginiamo allora che nessun genitore richieda il prossimo anno
l'iscrizione per il proprio figlio a una classe a 24 ore, cosa
accadrà? Non ci saranno tagli il prossimo anno? Dubito. Per la scuola media vale lo steso discorso, i tagli previsti per il prossimo anno sono 11.600, ma sempre per la rimodulazione potrebbero essere 13.300. Se la riconduzione delle 33/34 ore non sarà a 29 settimanali, ma a 30, i tagli resteranno comunque. Questo vuol dire che taglieranno sul tempo prolungato oppure aumentando il numero di alunni per classe. Per quanto riguarda le compresenze, sia per il tempo pieno che per il tempo prolungato, non ci sono garanzie, anzi è certo che salteranno, quindi i due modelli verranno decisamente snaturati.
Assegnare due insegnanti per ogni classe a tempo pieno, così come si
legge alla lettera c) del verbale, non è garanzia della
contitolarità se verrà imposto per “regolamento”che uno dei due
debba essere “prevalente”. Due note finali Rapporto alunni/classi
Anche se alla lettera f) del verbale dell'incontro si legge che “
sarà previsto il congelamento per l'a.s. 2009/2010 dell'incremento
del numero massimo di alunni per classe”, non vuol dire che il
rapporto alunni classe non potrà salire, perché questo può
tranquillamente avvenire aumentando il numero minimo di alunni per
classe: se sei al di sotto del minimo e non riesci a formare una
classe, avrai una classe in meno, ma il numero di alunni non cambia,
quindi il rapporto alunni/classi aumenta. In ogni caso sempre alla
stessa lettera del verbale si legge che tutto quello che non si
riuscirà a risparmiare per via del “congelamento” dovrà essere
risparmiato in altro modo. Del personale ATA nessuno ha parlato, ma non bisogna dimenticare che la riduzione in tre anni sarà del 17% e che il prossimo anno sono previsti 15.200 tagli ( 35% dei tagli previsti in tre anni). Pare che il consiglio dei ministri nella riunione del 18 dicembre approverà i “ regolamenti relativi al riordino del primo ciclo e al dimensionamento della rete scolastica e l'ottimale utilizzo delle risorse umane della scuola “, a quel punto potremo leggere esattamente quello che il governo ha intenzione di fare.
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