C’era da aspettarselo? La fenice da ScuolaOggi, 1.12.2008 Il parere favorevole espresso dalla maggioranza nella VII Commissione della Camera il 27 novembre sulla legge 169 del 30 ottobre è, a dir poco, emblematico. La sua lettura fa fare qualche sobbalzo al lettore attento e a tutti coloro i quali in questi mesi hanno manifestato contro il decreto 137, ora legge 169. Si legge che: - l’orario obbligatorio delle attività didattiche della scuola dell’infanzia deve garantire prioritariamente le 40 ore con l’assegnazione di due insegnanti per sezione; - per la scuola primaria “sia previsto che l’attivazione di classi affidate ad un unico docente, funzionanti con un orario di 24 ore settimanali, sia effettuata sulla base di specifiche richieste delle famiglie e siano garantiti gli insegnamenti specialistici di religione e di inglese”. Ma allora, a partire dal 2008/09, che cosa cambierà effettivamente nella scuola dell’infanzia e primaria? Forse sarà meglio rilevare, in prima battuta, ciò che è stato mantenuto. L’opzione delle famiglie sul tempo scuola dei loro figli, che discende dall’Autonomia scolastica e dal decreto attuativo della riforma Moratti con l’introduzione di varie tipologie di tempo scuola, non è stato toccato e continua ad essere un passaggio dettato dalla legge sull’Autonomia scolastica delle scuole. Le Istituzioni scolastiche, avvalendosi dell’autonomia didattica e organizzativa (artt. 4 e 5, dpr 275/99) potranno diversificare il tempo scuola per i ragazzi e l’impiego dei docenti nelle varie classi e sezioni in funzione delle scelte metodologiche e organizzative adottate nel Piano dell'offerta formativa. Ma allora quali sono i cambiamenti introdotti nella scuola dell’infanzia e primaria con la legge 169 del 30 ottobre 2008? Come sarà la scuola a partire dal mese di settembre del 2009? Ecco il punto. Su questo si è espressa l’opposizione, denunciando il punto dolens di tutta l’operazione di restling: le risorse finanziarie. Che fine hanno fatto i tagli? Se le famiglie sceglieranno un tempo scuola che va oltre le 24 ore e non richiederanno espressamente il docente unico, la scuola si troverà ad avere bisogno di un numero di docenti superiore a quello previsto dalla finanziaria. Come saranno pagati questi docenti? Con quali fondi? Porsi questi interrogativi è più che giustificato. La maggioranza ha fatto un passo indietro?
Ora saranno i regolamenti a dare qualche
risposta più chiara alle Istituzioni scolastiche. Nel frattempo è
stata rimandata la data per le nuove iscrizioni. Forse si vuole
avere più tempo per elaborare dei regolamenti che avranno l’onere di
dare le risposte a queste e a tante altre domande. |