Mele e pere non aiutano
ad imparare la matematica.

 La Stampa del 28.4.2008


NEW YORK
Per anni l’insegnamento della matematica si è basato su mele, pere ma apre che gli insegnanti abbiano fatto male i loro conti perché il metodo non aiuta l’apprendimento dei suoi concetti astratti.

Lo rivelano alcuni esperimenti della Ohio State University condotti con studenti delle scuole superiori: i ricercatori, indossati i panni degli insegnanti, hanno semplicemente spiegato ai ragazzi, divisi in gruppi, un sistema matematico a loro sconosciuto (essenzialmente una serie di regole) attraverso due approcci diversi. Uno astratto, insegnando le nuove regole con simboli puri, e uno concreto, usando liquidi e palline da tennis.

Il gruppo “più svelto” nell’apprendimento è stato quello che aveva fronteggiato il nuovo concetto matematico astratto tramite il sistema di insegnamento astratto a sua volta.

Secondo la dottoressa Jennifer Kaminski questo accadrebbe perchè, attraverso gli esempi concreti, «si tende a ricordare la superficie». In buona sostanza, assimiliamo l’immagine specifica di treni e mele, ma non la matematica che vi sta sotto.

Per ora le prove sono state portate a termine solo nelle scuole superiori ma i ricercatori hanno iniziato la loro sperimentazione anche alle elementari, dove oggi le strategie di insegnamento basato su oggetti concreti sono più diffuse che mai e dove sono convinti che la loro teoria risulti valida.