Sono gli studenti delle superiori statali che non figurano più tra gli iscritti
Una piccola parte passa alle private o alla formazione, gli altri scompaiono

Scuola, 130mila 'desaparecidos'
che costano oltre un miliardo l'anno.

Salvo Intravaia, la Repubblica 9.4.2008

 

I "desaparecidos" della scuola costano al nostro Paese un miliardo e mezzo l'anno. Sono gli studenti delle scuole superiori statali che nel 2006/2007 figuravano tra gli iscritti e che quest'anno non si sa quale strada abbiano preso. Ritirandosi anche dopo avere frequentato tre anni in un istituto statale bruciano una cifra esorbitante che, se si considerano anche i ripetenti, arriva a sfiorare i 3 miliardi. E in un quinquennio si volatilizza l'equivalente di una Finanziaria da 15 miliardi.

Secondo i conteggi effettuati da "Repubblica", quest'anno mancano all'appello oltre 131 mila studenti: un dato, pari al 5 per cento degli iscritti al superiore, in netta crescita rispetto all'anno precedente quando i "desaparecidos" furono 114 mila. E che ogni anno fa sballare le previsioni ministeriali. Anche per questa ragione, lo scorso 25 marzo, il ministero della Pubblica istruzione ha dato vita al Glid: il Gruppo di lavoro interdirezionale per la dispersione scolastica. Tre le ragioni che hanno portato all'istituzione del Glid. La prima considera "il fenomeno della dispersione scolastica - si legge nel decreto - come uno dei nodi problematici che la società odierna deve affrontare e superare per favorire la crescita culturale e l'integrazione sociale di tutti i cittadini".
Ci sono poi gli impegni europei ("uno dei 5 obiettivi della strategia di Lisbona consiste nella riduzione, entro il 2010, al 10 per cento del tasso di giovani che abbandonano prematuramente gli studi") e la necessità di affrontare il problema superando "le logiche frammentarie in una visione unitaria e integrata degli interventi a beneficio dello studente". Fino ad oggi la lotta alla dispersione è stata delegata alle singole scuole o, al massimo, agli ex provveditorati (ora Uffici scolastici provinciali).

I 131 mila "dispersi" scaturiscono da un calcolo abbastanza semplice. L'anno scorso, ad esempio, in seconda erano iscritti poco più di 543 mila ragazzi che, tolti i bocciati, quest'anno dovrebbero ritrovarsi alla classe successiva (in terza) assieme ai ripetenti della terza classe. A conti fatti, gli iscritti in terza del 2007/2008 dovrebbero essere quasi 533 mila ma sono appena 520 mila: ne mancano all'appello circa 13 mila. Ripetendo lo stesso conteggio per tutte le altre classi si sommano 94 mila "dispersi", cui si possono sommare 37 mila ragazzini usciti dalla scuola media col diploma e mai approdati al superiore.

Anziché essere tra i banchi dove si trovano questi ragazzi? Alcuni, dopo essere incappati in una o più bocciature si sono iscritti nelle private. Altri sono passati alla Formazione professionale e una consistente fetta ha gettato definitivamente la spugna. Sono, infatti, poco più di 10 mila (dato del 2005/2006) coloro che ogni anno transitano dalle scuole statali alle paritarie. E 11 mila (2005/2006) coloro che seguono i corsi di Formazione professionale organizzati dalle regioni o "in apprendistato". La rimanente parte (oltre 110 mila ragazzi) hanno abbandonato definitivamente l'idea di conseguire un diploma perché prosciolti dall'obbligo scolastico (oggi elevato a 16 anni) "per raggiunti limiti d'età" o stanchi di andare incontro ad insuccessi scolastici.