Le elezioni mettono a rischio ponti e vacanze:
le Marche autorizzano le variazioni.

di Alessandro Giuliani La Tecnica della Scuola del 21.4.2008.

La sospensione delle lezioni per sette-otto giorni ha costretto molti istituti a scendere al di sotto dei 200 giorni minimi di offerta formativa. L’Assessore regionale all'Istruzione marchigiano ha invitato le scuole a concordare con gli enti locali le variazioni al calendario. E’ probabile, ora che è stato “rotto il ghiaccio”, che anche altre Regioni diano indicazioni di questo genere.

L’election day non è bastata: le elezioni politiche del 13 e 14 aprile e i ballottaggi che si svolgeranno la prossima settimana per la scelta di diverse nuove amministrazioni locali stanno mettendo in seria crisi tutte quelle scuole individuate come sedi di seggio elettorale. Conti alla mano la sospensione delle lezioni per sette-otto giorni ha infatti costretto molti istituti a scendere al di sotto dei 200 giorni minimi di offerta formativa (individuata come soglia minima dal comma 3 dell’art. 74 del decreto legislativo n. 297 del 16 aprile 94, meglio noto come Testo unico). Uno stop inaspettato che rischia fortemente di lasciare aperte le aule anche per il ponte del 26 aprile e del 1 maggio e, in certi casi, addirittura di prorogare di una settimana la fine dell’anno scolastico rispetto al calendario ordinario.

Un’ipotesi che nelle Marche è diventata realtà: il 22 aprile tutte le scuole sono state invitate a concordare con gli enti locali le variazioni al calendario 2007/2008 e a darne immediata comunicazione alle famiglie. La delibera, inviata dall’Assessore regionale all'Istruzione, Ugo Ascoli, permette in pratica ai collegi di ritornare sulle decisioni sul calendario sancite ad inizio anno scolastico. Nella comunicazione l’assessore autorizza gli istituti a scegliere tutte le opportunità, anche le più impopolari. Come quella di “rovinare” i ponti o posticipare le vacanze estive, che nelle Marche avrebbero dovuto iniziare l’8 giugno, ma che ora rischiano di scattare il 15. Possono essere rimesse in discussione addirittura le gite programmate: la priorità, in questo momento, diventa quella di posizionarsi sopra la fatidica quota 200 giorni.

E’ probabile, ora che le Marche hanno “rotto il ghiaccio”, che anche altre Regioni diano indicazioni di questo genere. Con inevitabili disagi per molti docenti, studenti e famiglie costretti a rivedere i loro piani di vacanza.