Libri “salati”:
l'Antitrust vuole vederci chiaro.

di A.G. La Tecnica della Scuola, 22.8.2008.

Dal 26 agosto controlli a campione nelle librerie di 8 città capoluogo di provincia: la Guardia di finanza verificherà se è stato disatteso l’accordo sottoscritto ad aprile dagli editori per la “riduzione dei costi e l’ampliamento dell'offerta”. Consensi da associazioni (che auspicano di estendere i controlli a tutto il materiale scolastico) e Miur.

Non solo le associazioni dei consumatori, ora anche l'Antitrust vuole vederci chiaro sugli aumenti del costo dei libri di testo: l'”Autorità garante della concorrenza e del mercato” ha fatto sapere a partire da martedì 26 agosto effettuerà dei controlli a campione nelle librerie di 8 città capoluogo di provincia.

Alcune unità speciali della Guardia di finanza verificheranno se l'istruttoria sui costi dei libri scolastici, conclusa ad aprile, con l'accettazione degli impegni presentati dagli editori, ha avuto seguito oppure è stata disattesa.

L'obiettivo, ha spiegato l'Antitrust, sarà anche quello di raccogliere informazioni "in vista delle relazioni di ottemperanza che gli editori dovranno presentare entro dicembre 2008, è verificare se nel mercato dell'editoria scolastica si stiano verificando gli attesi cambiamenti positivi per le famiglie, in termini di riduzione dei costi e di ampliamento dell'offerta, legati agli impegni delle case editrici resi vincolanti dall'Autorità".

Nell’accordo della scorsa primavera si era stabilito un buon numero di editori, ricorda avevano dato la loro piena disponibilità ad utilizzare testi sottoforma digitale anche al fine costi della carta e di conseguenza dei prezzi di copertina. "La maggior parte degli editori - sottolinea l'Authority - si è impegnata a sfruttare strumenti informatici per operare una trasposizione su supporto digitale di parte dei contenuti prima diffusi solamente su carta, in modo da poter ottenere un contenimento della foliazione dei testi stampati e una conseguente riduzione dei costi di produzione: buona parte dei risparmi così ottenuti si sarebbe dovuto tradurre, in base agli impegni, in un contenimento dei prezzi di copertina, a beneficio dei consumatori".

Il risparmio però non è arrivato. Anzi, come tutti gli anni sono giunte le denunce delle associazioni dei consumatori per l’aumento ingiustificato dei testi. Un dato che sommato al mancato rispetto da parte di diverse classi dei tetti imposti dal Ministero – per Altroconsumo addirittura il 46%, per il Miur un po’ meno- ha comportato l’ennesima impennata di costi che tra pochi giorni si abbatterà su moltissimi famiglie di studenti.

L’ iniziativa di controllo del costo dei libri di testo da parte delll’Antitrust non poteva che trovare immediati consensi da parte delle stesse associazioni. In attesa dei riscontri il Codacons ha chiesto "ai presidi di tutte le scuole ad acquistare i libri all'ingrosso per conto dei genitori e a mettere a disposizione nelle biblioteche scolastiche un numero sufficiente di libri di testo, in modo che possano essere anche prestati a domicilio a chi ne fa richiesta". Un invito cui, tuttavia, gli stessi dirigenti scolastici non potranno dare seguito: nelle diverse circolari ministeriali finora emanate da viale Trastevere sull'adozione dei libri di testo viene infatti vietata l'adozione di azioni di questo genere ribadendo che le cedole librarie vanno consegnate ai genitori che sono a loro volta liberi di utilizzarle dove e come credono.

Quello offerto dall’Antitrus è stato comunque per il Codacons un buon assist per chiedere agli organi di controllo istituzionali di verificare anche i prezzi "di tutto il corredo scolastico, dagli zainetti ai quaderni, dai diari agli astucci, tutti prodotti che in questo periodo registrano aumenti record simultaneamente in tutta Italia". L’associazione si soffermata, in particolare, sull’esigenza di monitorare il costo del grembiuli: in base a delle prime rilevazione si starebbero “registrando aumenti anomali per questo articolo". Il sospetto del Codacos è che i rincari dipendano dalla proposta del Ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini, di ripristinarlo per gli alunni delle scuole primarie.

Ministro che, ad ogni modo, per il momento ha dichiarato tutto il suo appoggio alla decisione presa dall’Authority sulla concorrenza: contro gli aumenti, ha detto Gelmini "stiamo cercando di attivare meccanismi di controllo della spesa delle famiglie, ma c’è ancora molto da fare”. Il Ministro ha inoltre ricordato di essersi fatto parte attiva sulla questione incontrando a giugno i rappresentanti dell`Associazione italiana editori e raggiungendo a sua volta importati accordi: in quell’occasione “ho chiesto di andare incontro alle richieste delle famiglie – ha sottolineato il responsabile dell’Istruzione – ed è stato raggiunto un accordo grazie al quale l’incremento del prezzo dei libri di testo sarà mantenuto sotto il tetto dell’inflazione". La posizione del Ministro sarebbe però giudicata troppo attendista: almeno per l'Assessore alle Politiche della scuola della Provincia di Roma, Paola Rita Stella, secondo sarebbe “opportuno che anche il Ministero dell'istruzione intervenga per vigilare e porre rimedio allo sforamento dei tetti di spesa per il costo dei libri scolastici negli istituti superiori e per verificare il rispetto dell'intesa siglata lo scorso giugno con l'Associazione italiana editori". La speranza è che ora l’Antitrust possa finalmente fare un po’ di chiarezza e capire, visto che i prezzi dei libri non sembrano affatto calmierati, chi non è stato ai patti.