La "ripartenza"
del ministro Gelmini.

 Tuttoscuola, 31 agosto 2008

Nel linguaggio del calcio giocato si chiama "ripartenza". Si verifica quando un giocatore rovescia improvvisamente l'andamento del gioco e punta direttamente alla porta avversaria, al goal.

Quello che ha fatto il ministro Gelmini nell'ultima settimana delle sue brevi vacanze, alla vigilia dell'inizio del nuovo anno scolastico, assomiglia molto a una ripartenza.

Prima una serie di interviste e dichiarazioni, poi l'intervento al Meeting dell'Amicizia di Rimini (27 agosto), e il giorno dopo l'approvazione da parte del Consiglio dei ministri di un decreto legge che dà immediata esecutività ad alcune importanti novità preannunciate dal ministro - e solo in parte contenute nel disegno di legge già varato dal governo lo scorso 1° agosto - in questo modo sottratte al confronto politico e sindacale, e ai tempi lunghi dell'iter parlamentare delle leggi ordinarie.

Sicuramente confortata dai sondaggi favorevoli, probabilmente stimolata da colleghi ministri come Tremonti, Bossi e Brunetta, il ministro ha deciso di bruciare i tempi. E così le norme anti-bullismo sul "5 in condotta" e sull'educazione civica, allargata all'educazione stradale, entrano in vigore già con l'imminente nuovo anno scolastico. Ma soprattutto tornano i voti nella scuola primaria e secondaria di primo grado, dove erano stati soppressi 31 anni fa dalla legge 577/1977 nel clima antiindividualista e antimeritocratico del post-sessantotto.

Potrebbe non essere casuale il fatto che l'improvvisa accelerazione impressa dalla Gelmini a queste misure abbia coinciso con la sua partecipazione al Meeting di Rimini di CL. Il ministro nelle ultime settimane sembra aver fatto propria quella concretezza e immediatezza delle decisioni che sono tra le parole d'ordine del movimento creato da don Giussani.