Il 40% dei docenti
che insegnano in Lombardia
non sono lombardi.

 Tuttoscuola, 16 agosto 2008

I leghisti lombardi e veneti ce l'hanno - e non a oggi - con i docenti che vengono da fuori, e lo dimostrano quasi tutti i giorni con iniziative, servizi giornalisti, denunce, assimilando indirettamente i docenti di altre regioni (meridionali in primis) agli immigrati stranieri.

A dir la verità la presenza di docenti meridionali al nord è piuttosto datata e si è consolidata nel tempo in modo abbastanza naturale, a causa soprattutto dello scarso interesse dei laureati settentrionali a spendersi per la carriera scolastica. La domanda meridionale prevale così su quella settentrionale, dando luogo ad una "occupazione" che è il risultato prevalente di una rinuncia degli interni, piuttosto che una conquista degli esterni.

In Lombardia, 60 docenti su 100 dei vari settori scolastici sono nati in terra lombarda; 6 sono nati in regioni settentrionali, 3 in quelle centrali. Tutti gli altri (il 31%) sono nati in regioni meridionali (nove in Sicilia, sette in Campania e sette in Calabria).

Il Veneto ha un numero più elevato di docenti nati in casa (73) e ne ha 8 nati nelle regioni settentrionali, mentre sono nati nel Sud e nelle Isole "solamente" 18.

Una regione che si situa a metà tra Lombardia e Veneto, ma che non grida "fuori i barbari", è l'Emilia Romagna con 66 docenti su 100 di provenienza locale; sette sono nati nelle regioni settentrionali; 23 sono nati al Sud e nelle Isole.