Gelmini: per razionalizzare le spese. "Alle elementari tornerà il maestro unico". Mario Reggio, la Repubblica 28.8.2008 ROMA - Tanto per cominciare la grande rentrée del voto in condotta. Seguito dall'educazione civica come materia d'insegnamento. E tra breve il ritorno al maestro unico alle scuole elementari, la trasformazione delle scuole in fondazioni, l'abolizione del valore legale della laurea. Ma anche il deciso no al tetto degli studenti immigrati nelle scuole italiane, malgrado le pressioni della Lega. Al Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini il ministro della Pubblica Istruzione, Mariastella Gelmini, ha iniziato a scoprire le sue carte. Oggi il Consiglio dei ministri prenderà in esame il decreto che prevede l'immediato ritorno del voto in condotta e l'insegnamento dell'Educazione civica. Il resto verrà dopo, assieme al confronto con le parti sociali nella speranza di far digerire al mondo della scuola i drastici tagli ai posti di lavoro. Esaminiamo ora, punto per punto, il progetto del ministro Gelmini. Partendo dalle certezze immediate. Comportamenti. La valutazione dei comportamenti degli studenti torna ad essere trasformata in voto e farà media con gli altri. Il voto in condotta era stato abolito di fatto nel 1998. Ora, il collegio dei docenti, nel corso degli scrutini finali potrà comminare l'insufficienza agli studenti troppo "turbolenti". Un 5 significherà bocciatura. Educazione civica. La nuova materia si chiamerà "Cittadinanza e Costituzione". Partirà dall'anno scolastico 2008-2009, avrà sia alle medie che alle superiori un'ora a settimana, per un totale di 33 ore annuali. Non saranno ore in più ma verranno ricavate dall'attuale orario delle aree storico-geografica e storico-sociale, rispettivamente nel primo e secondo ciclo. L'educazione civica diventa così obbligatoria, una valutazione ed un voto che farà media con gli altri insegnamenti. Ritorno al passato. Non entrerà nel decreto legge al vaglio dei Consiglio dei ministri di oggi, ma l'obiettivo del ritorno al maestro unico è stato confermato dal ministro Gelmini. Addio quindi al "modulo" con le tre maestre, si torna all'insegnante unico e tuttologo. L'effetto sarà un cospicuo risparmio per il bilancio del ministero della Pubblica Istruzione. Fondazioni. Il ministro Gelmini si dice convinta che, come accade per molte scuole private e paritarie, anche per gli istituti statali la trasformazione in fondazioni sarebbe opportuno, perché la gestione economica ed organizzativa sarebbe più facile. Titolo di studio. Da anni Confindustria reclama l'abolizione del valore legale del titolo di studio, vale a dire diploma e laurea. Letizia Moratti lo promise solennemente, ma poi non fece nulla. Ora Mariastella Gelmini torna sull'argomento, anche se afferma che non è una priorità. «L'abolizione del valore legale del titolo di studio - ha dichiarato il ministro al Meeting - rappresenta il punto di arrivo di un progetto riformista, ma prima occorre applicare l'autonomia scolastica, la sussidiarietà e le nuove regole sulla valutazione».
Immigrati.
Non farà molto piacere alla Lega ma sul tetto agli studenti
immigrati nelle classi il ministro della Pubblica Istruzione ha
pronunciato un chiaro e secco no. «Occorre dare la possibilità agli
studenti che vengono da altri paesi - afferma la Gelmini - di
conoscere bene l'italiano». |