Al meeting di Rimini
Gelmini: metto il bilancio in internet.

 Tuttoscuola, 27 agosto 2008


Applausi bipartisan per il ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini e per la sua omologa ministro del governo ombra Maria Pia Garavaglia nella sala grande del meeting di Rimini.

Su molti punti sono infatti emerse convergenze, soprattutto su quelli che vedono una continuità tra l'azione dell'ex ministro Fioroni e quella dell'attuale inquilino di viale Trastevere: l'attenzione per la persona, la necessità e l'urgenza di avviare un serio sistema di valutazione, il riconoscimento del merito sia per gli studenti che per gli insegnanti.

Ma gli applausi sono cresciuti di intensità soprattutto quando il ministro ha annunciato di aver disposto la pubblicazione in internet, sul sito del MPI, del bilancio integrale del Ministero, in omaggio alla filosofia della trasparenza inaugurata dal suo collega Brunetta, e hanno raggiunto il massimo quando lo stesso ministro ha detto senza mezzi termini che "non è che chiunque possa fare l'insegnante", e che l'esito del tirocinio annuale che seguirà la formazione degli aspiranti insegnanti nel biennio di specializzazione che sostituirà le SSIS sarà determinante per il loro ingresso (o meno) nel mondo della scuola.

Per il resto, c'è stata una sostanziale condivisione del principio che i tagli non devono essere indiscriminati (la Garavaglia ha però lamentato l'adozione dello strumento del decreto legge, che si profila anche per la prossima legge finanziaria, perché fondato su una logica di tagli lineari, e non selettivi).

Sulla questione della parità, o meglio del finanziamento delle scuole paritarie, che stava particolarmente a cuore al conduttore dell'incontro Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Solidarietà, il ministro e il ministro ombra sono stati prudenti. La Garavaglia ha rivendicato all'ex ministro Fioroni il merito di aver aperto uno spiraglio aprendo anche alle scuole medie e superiori una possibilità di finanziamento, sia pure poco più che simbolico, mentre la Gelmini ha accennato alla diffusione di buone pratiche, come quella del buono scuola della regione Lombardia, ma ha evitato di prendere impegni che nell'attuale contesto non potrebbero essere onorati. "Meglio puntare su quello che si può fare concretamente oggi", ha detto, come migliorare la qualità della spesa per l'istruzione. E se lo si può fare in modo bipartisan, a guadagnarci è la scuola.