Inchiesta di "Metropoli".

Tanti bimbi stranieri in poche
classi rischio ghetto per le scuole italiane .

Chiara Righetti la Repubblica 8/9/2007

 

ROMA - Ogni 10 bambini iscritti, 7 sono stranieri. Così il Comune di Brescia ha deciso di chiudere entro due anni l´asilo Sorelli al Carmine, il quartiere a più alta concentrazione di immigrati. Il rischio del ghetto ha spinto l´amministrazione a ridistribuire i bambini negli asili di altri quartieri. E il caso bresciano è solo una delle tante facce della nuova scuola italiana, alle prese con i problemi che il diventare ogni anno più multietnica comporta. Con 550mila studenti di origine straniera (circa il 6% degli iscritti) nell´anno scolastico che inizia in questi giorni, l´Italia ha raggiunto in poco tempo Paesi europei con una storia di immigrazione molto più antica. Due scuole su tre hanno stranieri fra i propri iscritti e le previsioni per il 2010 parlano di una popolazione studentesca di 750mila ragazzi di origine non italiana. Come racconta un´inchiesta realizzata da Metropoli (in edicola domenica, a richiesta, con Repubblica), in questo scenario il nuovo problema che le istituzioni si trovano a fronteggiare è proprio quello delle scuole-ghetto, con più stranieri che italiani e con il rischio conseguente di "fuga" degli autoctoni. L´emergenza è nuova e poiché soluzioni generali ad oggi non esistono, gli istituti e gli enti locali si arrangiano. A Prato, ad esempio, il Comune è intervenuto di recente modificando la regola per cui un bambino veniva iscritto d´ufficio nella scuola più vicina a casa. Ma le contraddizioni non mancano. Anche perché, se i pedagogisti consigliano di evitare una "concentrazione" eccessiva di figli di immigrati, le statistiche dimostrano che questa sarà presto un fatto. Secondo uno studio della fondazione Agnelli, a Torino il 31% dei bambini nati nel 2006 ha almeno un genitore straniero. Come dire che in prima elementare nel 2011 ci sarà uno scolaro straniero su tre, anche senza tener conto dei nuovi arrivi.