Veltroni: la scuola al centro di tutto.

di Alessandro Giuliani  La Tecnica della Scuola del 17/9/2007.

Il candidato alla guida del Partito democratico lo ha detto durante un incontro per spiegare come il nuovo partito cercherà di risolvere i temi dell'istruzione: “il Pd non avrà mille centralità, questa sarà la più importante di tutte perché qui è il futuro del nostro Paese e il centro del nostro lavoro". Veltroni si è poi detto d’accordo con l’obbligo fino a 16 anni e con l’apertura pomeridiana.

La scuola è il centro di tutto: sono d’accordo con l’obbligo fino a 16 anni, con l’apertura pomeridiana, con i campus e nel dare più attenzione all’età prescolare; sarebbe però grave errore sottovalutare l’insegnamento del computer.

E’ questo il pensiero sulla scuola di Walter Veltroni, candidato alla guida del Partito democratico: le idee sono state espresse dallo stesso candidato il 14 settembre a Roma durante un incontro organizzato per spiegare come il Pd cercherà di risolvere i temi dell'istruzione e della formazione.

"La scuola - ha sottolineato l’attuale sindaco di Roma - è il centro di tutto e non potrà esistere un partito politico nuovo che non parte da qui: per il Partito democratico, che non avrà mille centralità, questa sarà la più importante di tutte perché qui è il futuro del nostro Paese e il centro del nostro lavoro".

Veltroni si è detto d’accordo con la scelta di alzare l'obbligo a 16 anni, definita “necessaria, urgente e giusta” perché contribuisce a risolvere anche il problema della dispersione scolastica che è "un ulteriore moltiplicatore della precarietà. Non è possibile pensare alla formazione fuori da un circuito permanente, ma bisogna fare in modo - ha continuato il sindaco - che la flessibilità non diventi precarietà e per questo la formazione deve durare per tutta la vita".

I punti fermi della politica del candidato alla guida del Pd saranno in particolare tre: "Scuole aperte anche il pomeriggio, in modo che siano luoghi vivi della città e sentiti dai ragazzi come qualcosa che gli appartiene; ragionare anche per le scuole, come per le università, in termini di campus, come luogo di incontro e scambio; cominciare la scuola un po' prima e costruire più asili nido" perché per risolvere in parte i bassi tassi di occupazione femminile e di natalità in Italia "la prima vera forma di sostegno è avere una struttura sociale per la famiglia e per la donna".

Parziale disaccordo con l’attuale linea di viale Trastevere che sull’informatica ha appena fatto un passo indietro: “Sono d'accordo con il ministro della Pubblica istruzione, Fioroni, - ha spiegato Veltroni - nel dire che non bisogna sostituire la conoscenza, per esempio, dell'Eneide o dei logaritmi con quella del computer, ma attenzione a non sottovalutare il valore della conoscenza di questo linguaggio che è una forma con la quale organizzare i viaggi nel sapere: c'è bisogno di usare il computer anche per l'educazione critica perché più i ragazzi lo usano e più hanno consapevolezza dei linguaggi in cui entrano".

Come linea politica di fondo, il primo cittadino della capitale è convinto che "il sistema della formazione deve essere al centro di una società" perché "migliorando la qualità della formazione migliora anche la qualità della vita: si vive meglio in una società in cui circola più sapere che spettacolo degenerato". Per il candidato favorito - almeno secondo i sondaggi – alla guida di quello che dovrebbe diventare il partito più grande la scuola dovrebbe quindi avere la priorità. "Il futuro dell'Italia - ha sottolineato Veltroni - è nella formazione, nella capacità di cambiare passo e affermare metodi strategici per compiere un salto.

Sono convinto che sulla scuola e sull'università l'Italia ha perso, ma la vera partita è questa ed è qui che si deve vincere perché la competitività di un Paese non è data solo dall'energia del suo sistema imprenditoriale ma dalla capacità di giocare la formazione e la conoscenza sui tavoli su cui questa capacità di esercita".

Veltroni si è, infine, detto convinto che la scuola non deve produrre alcuna discriminazione: a tutti "devono essere riservate le stesse possibilità" e per questo la scuola che ha in mente come futuro leader del Partito democratico è una scuola "che sappia dire sì e no, nella quale non tutto sia possibile e che ponga la questione del merito e del talento al centro".

Le elezioni per la guida del Pd sono vicine: se Veltroni dovesse veramente vincerle, l’impressione è che la scuola e i suoi tanti problemi diventeranno una delle leit motive nella prossima campagna elettorale.