Le scuole potranno appaltare ai privati le lezioni pomeridiane.

Ripetizioni, le daranno le imprese.

Il ministro Fioroni si prepara a cambiare le regole
sui corsi di recupero per gli alunni con debiti.

 da ItaliaOggi del 4/9/2007

 

Docenti precari, insegnanti in pensione, ma anche privati come associazioni culturali e imprese potranno dare ripetizioni agli studenti che hanno qualche insufficienza in pagella. Insomma, le scuole pubbliche che non ce la fanno a convincere i propri docenti di ruolo a impegnarsi anche durante il pomeriggio, dopo il normale orario di lavoro, oppure a rinunciare al periodo di ferie, perché ci sono alunni in difficoltà che rischiano di perdere l'anno, potranno rivolgersi all'esterno. È una delle novità del prossimo anno scolastico, che ha aperto ufficialmente ieri i battenti. Novità contenuta in un regolamento a cui stanno lavorando i tecnici di viale Trastevere e che vedrà la luce nei prossimi giorni. Per dirigenti, docenti e amministrativi, circa 1 milione di dipendenti scolastici, il 2007/08 sarà un anno tutt'altro che scontato: ci sono presidi e insegnanti di nuova nomina che devono prendere servizio (oltre 60 mila), ci sono nuovi programmi per le scuole dell'infanzia, per le elementari e le medie e un nuovo obbligo scolastico, per la durata del primo biennio delle superiori. Le lezioni riprenderanno nel giro di una settimana, ma intanto ci sono tutti gli adempimenti amministrativi da sbrigare che queste novità impongono (si vedano i servizi nelle pagine a seguire). E non sono pochi. Tra le tante cose da fare, ci sono anche nuovi corsi di recupero da organizzare. Il ministro Fioroni è deciso a tagliare di netto con il passato, un passato, quello durato fino allo scorso giugno, in cui i ragazzi delle superiori sono stati promossi di anno in anno, fino ad arrivare a fare gli esami di maturità con debiti mai recuperati. Ad avere insufficienze in pagella sono in media 4 studenti su 10: di questi solo 1 ha effettivamente recuperato le insufficienze al termine del percorso scolastico. Per gli altri il sistema dei debiti, introdotto nel 1995 dall'allora ministro della pubblica istruzione, Francesco D'Onofrio, in sostituzione degli esami di riparazione a settembre, si è tradotto in una impunità generalizzata.

Già, perché le scuole i corsi di recupero, sarà colpa dei tanti adempimenti che già ricadono su docenti e dirigenti, sarà colpa di compensi per le attività aggiuntive giudicati troppo bassi, non li hanno fatti. Un andazzo, questo, che minacciava di vanificare lo slancio rigorista dei nuovi esami di maturità voluti da Fioroni. E che ha pregiudicato, probabilmente, anche la buona riuscita all'università di molti studenti. Sopra tutto per alcune facoltà: secondo rilevazioni condotte dal ministero, uno studente su due di quelli ammessi con debito non raggiunge la sufficienza in matematica, uno su tre non sa la lingua straniera del proprio indirizzo, e di questi il 64% frequenta un liceo linguistico. «O si recupera per davvero oppure ripristino gli esami di riparazione a settembre», ha così detto Fioroni, mentre stanziava 30 milioni di euro per i corsi di recupero del 2007/08.

Alla fine, secondo fonti ministeriali, il regolamento in stesura opta per una via di mezzo: i corsi di recupero si continueranno a fare, ma saranno obbligatori e avranno comunque una verifica finale, da compiersi entro il 30 agosto di ogni anno, prima che lo studente cominci la classe successiva. Alla fine del primo trimestre o quadrimestre l'istituto dovrà comunicare alle famiglie quali sono le attività che lo studente con insufficienze deve frequentare.

L'alunno dovrà recuperare al massimo entro fine agosto. In caso contrario dovrà ripetere l'anno.

Questo sul fronte didattico. Ma c'è poi il problema organizzativo,che ad oggi è stato il vero problema.

Le scuole dovranno concordare in sede di contrattazione di istituto l' organizzazione e i relativi compensi per i corsi. Qualora non dovesse esserci la disponibilità del corpo docente in servizio, potrà decidere di rivolgersi anche all'esterno. Supplenti, ma anche insegnanti a riposo oppure enti e associazioni, nel novero dei candidati alle ripetizioni.

Negli istituti tecnici, per esempio, si potrebbe ricorrere anche al supporto di aziende private per le materie più pratiche. Insomma, se prima lo studente andava a ripetizioni private, ora è il privato che va direttamente a scuola.