Parte (di nuovo) il prolungamento dell’obbligo.

da Tuttoscuola, 4/9/2007

 

Con l’anno scolastico 2007-2008 trova applicazione la normativa, contenuta nella Finanziaria 2007, riguardante il prolungamento dell’obbligo di istruzione (Art. 1, comma 622, "L'istruzione impartita per almeno dieci anni è obbligatoria ed è finalizzata a consentire il conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età").

Questa normativa interviene nuovamente, com’è noto, su una materia che era stata oggetto di altri provvedimenti negli ultimi 8 anni, e di infinite controversie negli ultimi 35 (almeno), aventi per oggetto le modalità di fruizione dell’obbligo prolungato: se solo nella scuola o anche al di fuori di essa, nel sistema della formazione professionale. La legge n. 9 del 1999 aveva puntato sulla prima soluzione, prevedendo però percorsi di accompagnamento verso la formazione professionale per gli allievi non intenzionati a proseguire gli studi scolastici dopo il primo anno. Un’altra legge, la 144 del 1999, aveva poi elevato fino ai 18 anni l’obbligo di partecipare ad attività formative, comprese quelle in apprendistato a partire dai 15 anni.

Il quadro di riferimento è però profondamente cambiato nel corso del 2001 a seguito dell’esito delle elezioni, vinte dal centro-destra con una piattaforma di politica scolastica che prevedeva la parificazione, ai fini dell’assolvimento dell’obbligo fino ai 18 anni, dei percorsi scolastici con quelli regionali di "istruzione e formazione", così denominati nel nuovo titolo V della Costituzione. La riforma Moratti (marzo 2003) sanzionava tale orientamento ribadendo l’obbligo (in forma di "diritto-dovere") fino ai 18 anni, e abrogando la legge n. 9/1999.

La scelta fatta dal centro-sinistra con la Finanziaria 2007 non è stata però quella di recuperare l’impostazione di quest’ultima legge (obbligo prolungato di uno, e a regime due anni, assolvibile solo nel sistema scolastico), ma quella di dare in qualche modo continuità al modello duale "povero" realizzato dal ministro Moratti, nei fatti assai lontano dalla "pari dignità" dei percorsi enunciata nella legge di riforma. Con il pieno ritorno dell’istruzione professionale e di quella tecnica nell’alveo del sistema di istruzione, l’alternativa per i giovani quattordicenni sarà per ora quella costituita dai "percorsi sperimentali di istruzione e formazione" regionali introdotti dalla Moratti con il decreto legislativo n. 226/2005, prorogati dalla Finanziaria 2007.