Nazionale Meno prof ma pagati meglio Il progetto di Sarkozy per rilanciare il sistema. Scuola francese in crisi: il 40% dei bambini esce analfabeta dalle elementari. da ItaliaOggi del 18/9/2007
Sarkozy scrive ai prof per risollevare le sorti
della scuola francese. Per il primo giorno di scuola, in 32 pagine di
lettera consegnata ai docenti, il presidente spiega la sua ricetta
liberal per uscire dalla crisi. L'appello rivolto agli insegnanti
segue a ruota la denuncia del ministero dell'educazione francese che
in uno studio dell'alto consiglio dell'educazione riscontra carenze
gravi per gli studenti francesi che nel 40% dei casi, si legge, escono
dalle elementari praticamente analfabeti. Quasi 300 mila giovani
lasciano i maestri senza saper leggere, scrivere e far di conto. Un
esercito di incompetenti in una società che tutto vuole meno che
questo per riuscire a essere competitiva. Vale la pena ricordare come
anche in Italia pesi la bocciatura dell'Ocse che giudica gli studenti
quindicenni italiani fra i meno competenti al mondo in matematica e
scienze: ai test di apprendimento in lettura, scienze e matematica
Ocse-Pisa 2003, l'Italia è venticinquesima su 29, con un punteggio
medio nazionale, fatto registrare dagli studenti italiani, di 466 su
una media Ocse di 500 punti. Ma Sarkozy non ha lasciato cadere la
denuncia e sfidando l'impopolarità ha proposto la sua idea per uscire
dalla crisi, ritenendo necessaria una riduzione drastica della pianta
organica degli insegnanti della repubblica e compensando il vuoto con
la meritocrazia: più lavori - più guadagni, questo il motto del primo
inquilino dell'Eliseo. Pare che per la scrittura della lettera Sarko
stavolta si sia ispirato all'esempio di Jules Ferry, a suo tempo
anch'egli illustre mittente di una lettera agli insegnanti, e nel suo
intervento a Blois ha richiamato il corpo docente ad uno sforzo per la
«rifondazione» della scuola. Non serve una scuola che guardi a ieri,
dice Sarkozy, ma una scuola più meritocratica e orientata al rispetto
delle regole e delle funzioni che deve svolgere per consentire al
paese di contare su risorse umane competenti. Ma la scuola così com'è
oggi, si legge nel rapporto dell'alto consiglio dell'educazione, «non
riesce a compensare la disparità sociale» che esiste già prima che gli
studenti arrivino a sedersi sui banchi di scuola. I bambini che
dispongono di un ambiente favorevole a casa saranno avvantaggiati
nell'apprendimento. Sarkozy giura che rimetterà tutto a posto, «la
scuola è la prima voce all'ordine del giorno». Il capo dello stato sa
di non essere popolare quando parla di riduzione degli insegnanti, ma
sa anche che che non si può introdurre la questione meritocratica
senza passare attraverso la cruna della ristrutturazione, per questo
tenta la carta della seduzione dei docenti ricorrendo all'argomento
salariale. |