Dal prossimo anno parte la sperimentazione
di un nuovo modello organizzativo e finanziario.

Premi a punti per le scuole manager.

Fondi aggiuntivi agli istituti che riducono insegnanti e classi

da ItaliaOggi del 29/9/2007

 

Il ragionamento è che ad oggi la scuola virtuosa non ha nessun beneficio ad essere tale: gestisce in modo efficiente il personale, ovvero fa risparmiare alle casse dello stato alcuni stipendi ogni anno, eppure i fondi che le arrivavano in bilancio per il suo funzionamento sono sempre gli stessi. Tra un istituto manageriale e un altro che non lo è, insomma, non vi è differenza. E così, spunta in Finanziaria una norma che dal prossimo anno premierà le scuole più efficienti. Chi dimostrerà di essere capace di ridurre il numero dei docenti per alunni rispetto all'anno di riferimento 2006/07, di realizzare classi flessibili, di razionalizzare la rete scolastica, in accordo con gli enti locali, avrà diritto a un aumento del fondo di istituto in misura pari ai risparmi realizzati e debitamente certificati. Il raggiungimento degli obiettivi, fissati con apposito piano organizzativo dai ministri della pubblica istruzione, Beppe Fioroni, e dell'economia, Tommaso Padoa-Schioppa, sarà controllato dal direttore scolastico regionale competente.
tre anni di prove

Si tratta di una sperimentazione che riguarderà solo alcune province e durerà tre anni. Il primo campo di prova delle strategie di riduzione della spesa e di miglioramento del sistema decise con il Libro bianco. I risparmi così conseguiti affluiranno in un apposito capitolo di bilancio di viale Trastevere, che poi provvederà a distribuirli ai beneficiari. Entro la fine dell'anno scolastico 2010/11, sulla base di una valutazione degli effetti di tale sperimentazione, i due ministri competenti adotteranno, previa intesa con la Conferenza unificata, un atto di indirizzo finalizzato all'estensione all'intero territorio nazionale del modello organizzativo vincente.


Meno lezioni ai licei

La Finanziaria 2008 punta anche a una riduzione degli organici dei licei, attraverso un intervento sulla consistenza di classi e orari dei corsi sperimentali. Nel mirino sono finiti gli indirizzi che possono avere anche 36 ore di lezioni settimanali contro le 28 di un liceo tradizionale, indirizzi che ad oggi si costituiscono anche solo con 18 alunni per classe. A partire dal 2008/09, prevede il disegno di legge finanziario, le classi prime dei corsi sperimentali potranno essere attivate solo se i quadri orari saranno congruenti con quelli previsti dagli ordinamento nazionali. Tra l'altro, le classi prime dovranno essere costituite tenendo conto del numero complessivo di iscritti, non più differenziati per singolo indirizzo. Per frenare la corsa a rivedere al rialzo, all'inizio di ogni anno, il bisogno effettivo di classi e cattedre, e dunque a chiedere più insegnanti, amministrativi e ausiliari in organico di fatto, la Finanziaria scende nel dettaglio delle responsabilità: la decisione di costituire più classi è del dirigente scolastico, previa autorizzazione del direttore scolastico regionale.


Inidonei al lavoro

Novità in arrivo anche per gli insegnanti di ruolo che da anni non salgono più in cattedra perché inidonei per motivi di salute. Sono circa 5 mila e, entro il 2009/2010, dovranno essere riconvertiti in altre aree attraverso corsi di specializzazione intensivi, cui sarà obbligatorio partecipare. Pena il licenziamento.


Risparmi spalmati

Fosse una partita di calcio si potrebbe dire che il primo tempo è finito uno a uno. Se con la passata legge finanziaria aveva segnato il ministro dell'economia, quest'anno quello dell'istruzione ha pareggiato. Era stata una vittoria per Tps l'inserimento della clausola di salvaguardia a garanzia dei risparmi da conseguire nell'istruzione: un meccanismo che prevedeva il blocco alla fonte del finanziamento del dicastero di viale Trastevere per un importo pari ai mancati risparmi, fissati in euro 448,2 milioni per il 2007, 1,3 miliardi di euro nel 2008 e 1,4 miliardi a decorrere dal 2009. Con la nuova Finanziaria si rivedono al ribasso gli importi: 535 milioni per l'anno 2008, euro 897 milioni per l'anno 2009. I risparmi riprendono quota a partire dal 2010: 1,218 miliardi che diventano 1,432 a decorrere dall'anno 2011. Insomma, per raggiungere gli stessi risparmi previsti un anno fa ci vorranno tre anni in più. E dunque, il taglio di 33 mila insegnanti da farsi entro il 2008 sarà spalmato fino al 2011. Questo implicherà una revisione anche di alcuni misure di risparmio, come l'abbassamento del numero dei ripetenti e del numero di docenti di sostegno per gli alunni disabili.


304 milioni subito

Sempre sul fronte finanziario, nel decreto legge collegato alla manovra, per l'istruzione spuntano 304 milioni di euro per il 2007 che dovranno essere spesi per l'emergenza obbligo scolastico (da questo settembre si deve stare a scuola due anni in più, fino al primo biennio delle superiori) e funzionamento ordinario degli istituti.