Quaderno bianco sulla scuola/2.
E la nuova finanziaria?

da Tuttoscuola News n. 307, 24/9/2007

 

Il premier Romano Prodi, intervenendo alla presentazione del "Quaderno bianco", l'ha definito uno strumento di grandissima utilità: «Serve a darci un profilo per una politica che duri a lungo, per vent'anni. Possiamo dunque avere obiettivi di lungo termine, possiamo individuare risorse, strumenti e decisioni politiche in modo che la scuola possa avere una strategia di lungo periodo». Secondo Prodi alla scuola spetta anche il compito di rilanciare la produttività del Paese attraverso la formazione scientifica e
tecnica, perché, in caso contrario, «il Paese non reggerà la competitività dell'economia di domani». Il premier ha parlato anche di precariato e di altri problemi meritevoli di programmazione.

La circostanza che il "quaderno" sia stato presentato una settimana prima del varo della nuova finanziaria sarà casuale? Razionalizzazione o sviluppo?

C'è, ad esempio, un tema che emerge in vario modo nel quaderno: quello degli organici, che dall'analisi risulta fattore di squilibrio tra quantità di risorse professionali impiegate e qualità dei risultati ottenuti. Si evidenzia impietosamente - la verità è nota da anni - che l'Italia ha, da una parte, uno dei più bassi rapporti in Europa nel numero di alunni per docente, mentre l'Ocse gradua la scuola del nostro Paese nelle medie più basse per livelli di apprendimento.

La nuova finanziaria vorrà investire per migliorare la qualità del servizio o vorrà razionalizzare le risorse (tagliare organici) per investire nel cambiamento e nella formazione?

Il "quaderno" sarebbe, in questo modo, una prova documentata delle scelte che verranno fatte.