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Saranno 200 mila gli alunni disabili nell'anno 2007-2008. La Fish ''Mancheranno 5.000 insegnanti''.

Crescono del 5% in un anno gli studenti con handicap certificato, ma rimane invariato il numero dei docenti di sostegno. Una direttiva ministeriale ha bloccato le assunzioni di nuovi docenti, già insufficienti.

di Gabriele Del Grande da Superabile del 5/9/2007

 

ROMA - Il sostegno che non c'è: aumentano gli alunni disabili (+5% in un anno) e rimane invariato il numero di insegnanti di sostegno. Lo scorso 25 luglio il ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni, rispondendo al question time ad un'interrogazione di Sinistra democratica, dichiarava: "Non c'è nessuna volontà del governo di tagliare gli insegnanti di sostegno". Ed effettivamente è così. Una direttiva ministeriale ha infatti dato mandato agli uffici scolastici provinciali di lasciare inalterato il numero degli insegnanti di sostegno. Peccato però che negli ultimi anni, secondo i dati dello stesso Ministero, siano aumentati in media del 5% annuo gli alunni con handicap certificato iscritti nelle scuole italiane. Un trend che, se confermato per l'anno scolastico 2007/08 aggiungerà 10.000 alunni ai già oltre 190.000 studenti con handicap già seguiti dai circa 96.000 insegnanti di sostegno. Insomma, il blocco delle nuove assunzioni porterà ad una carenza di circa 5.000 insegnanti, portando al prevedibile aumento del carico di lavoro degli insegnanti, che già adesso seguono due o tre allievi, e quindi alla riduzione delle ore dedicate ad ogni alunno, già ora spesso soltanto 4 o 9 a settimana anziché 18.

Salvatore Nocera (vicepresidente della Fish) si dice preoccupato. "Così viene messa in seria discussione la qualità dell'integrazione scolastica delle persone disabili". E dire che lo stesso Fioroni, lo scorso 29 giugno, si era impegnato ad adeguare il numero degli insegnanti di sostegno al numero degli studenti disabili e non più a quello del totale degli alunni iscritti. La legge 449/97, articolo 40, commi 1 e 3, infatti stabilisce il numero dei posti in organico di diritto, garantiti dal Ministero con insegnanti di ruolo, nella misura di uno ogni 138 studenti iscritti. A cui si affianca l'organico di fatto, ovvero gli insegnanti di sostegno assunti su base regionale e con contratti annuali, su richiesta delle scuole in base ai piani educativi individualizzati di ogni classe, come da legge 104/92, articolo 12, comma 5. Negli anni però la normativa è stata sorpassata. Oggi, dice Nocera, per ogni insegnante di ruolo, ce n'è uno in deroga. L'aumento medio del 5% degli alunni con handicap è dovuto sia all'innalzamento di due anni dell'obbligo scolastico (legge 9/99) sia ad una maggiore propensione dei genitori ad iscrivere alle scuole materne i figli disabili. La situazione, già "critica" per Nocera, rischia quindi di diventare ancora peggiore.

La Fish (Federazione italiana superamento handicap) si è già mobilitata. Nocera annuncia ricorsi al giudice ordinario e al Tar, ma anche manifestazioni e volantinaggi. E alla protesta si aggiunge la voce di Sfida (Sindacato famiglie italiane diverse abilità) che dice "basta risparmiare sulla pelle dei disabili". "Il ministero dell'Economia - dichiara Sfida - ha preannunciato al ministero della Pubblica istruzione la clausola di salvaguardia, avendo questi superato il budget massimo di 626 milioni di euro. La risoluzione del problema è stata facile: risparmiare la spesa pubblica riducendo gli insegnati di sostegno".

Eppure nell'ultima Finanziaria, articolo 1 comma 605 lettera b, si parlava di "effettive esigenze" degli alunni disabili sulla base delle quali stabilire il numero degli insegnanti necessari. "La prassi - conclude Nocera - di intervenire con delle direttive per attuare dei tagli sul corpo insegnante di sostegno è assolutamente illegale. Non rispetta la Finanziaria e gli impegni presi dal governo". Ma il vero problema, è che al principio delle "effettive esigenze" stabilito dalla Finanziaria, non ha fatto seguito nessun decreto applicativo e pertanto è rimasto lettera morta. Nel frattempo invece è entrato in vigore, in alcune Regioni tra cui la Lombardia, il decreto del 2003 dell'allora ministro dell'istruzione Letizia Moratti, che rende più difficili le certificazioni di handicap.