La lettera aperta al ministro Fioroni della
madre di un bambino con ritardi
"Era migliorato grazie al sostegno, ma ora scopriamo che è stato
dimezzato"
"Il mio Luca, bello e difficile
che ha perso l'aiuto della scuola".
Ivana Leone, la Repubblica
del 14/9/2007
Attraverso Repubblica.it
mi rivolgo al Ministro della Pubblica Istruzione.
Ill. mo dott. Fioroni, chi le scrive non è una delle venti donne più
potenti della Terra. Chi Le scrive è soltanto una mamma, la mamma di
Luca. Un bambino che - senza mascherarsi dietro il politically correct
- è un bambino ritardato. Proprio così: Luca è bello, fisicamente
perfetto ma "non ci arriva".
Finché ha frequentato la Scuola Materna, tutto era come velato. "Si
farà", mi dicevano le sue insegnanti. Ed io un po' ci ho creduto.
Quando poi è giunto il momento di iniziare la scuola Elementare, la
neuropsichiatra che lo ha in cura da qualche anno, mi ha consigliato
di presentare domanda per un insegnante di sostegno. E così lo scorso
anno scolastico a Luca e alla sua classe è stato assegnato un
insegnante in più che ha svolto un ottimo lavoro: Luca alla fine
dell'anno sapeva distinguere le lettere dell'alfabeto e scriverle in
stampatello.
Tutto insomma sembrava procedere bene finché io e gli altri genitori
del GLH, ossia Gruppo Lavoro Handicap, siamo stati informati degli
imminenti tagli della Finanziaria alla scuola e in particolare alle
ore per gli insegnanti di sostegno. Attoniti, abbiamo chiesto
spiegazioni alla Dirigente: i nostri figli non riceveranno più la
stessa copertura dell'anno scorso, nei dettagli ancora non si sapeva.
Ci ha consigliato di attendere luglio per eventuali sviluppi, e noi
abbiamo diligentemente aspettato. Poi a luglio ci ha consigliato di
attendere settembre e noi abbiamo atteso. Finché oggi dieci settembre,
nonché primo giorno di scuola, mi viene confermato che le ore di
sostegno per Luca sono state ridotte del 50%.
Gent. mo Ministro Le faccio ora il classico conto della serva: Luca
frequenta la scuola per quaranta ore settimanali, ma verrà seguito in
modo particolare soltanto per undici. Nelle restanti ore verrà preso
in carica dalle insegnanti di classe che hanno già ventidue bambini.
Ormai è palese per tutti gli italiani: nell'odierna società non c'è
destra né sinistra che tenga: contano solo potere e denaro. Ma io che
non sono né ricca né potente e che con dignità voglio permettere a mio
figlio di studiare senza incatenarmi al cancello della scuola, che
cosa posso fare per offrirgli un futuro se non posso neppure
garantirgli l'istruzione elementare?
Io che sono solo una mamma, la mamma di Luca.