Un "forum" degli studenti sull'ora da 60 minuti.

 Dallo Stefanini e Foscari-Massari la protesta potrebbe estendersi
ad altre scuole mentre i docenti sembrano spaccati.

di Giulia Quaggio, Il Gazzettino di Venezia del 26/9/2007

 

La battaglia degli studenti veneziani contro le ore da sessanta minuti non si placa. In prima linea, contro la circolare regionale che riafferma l'orario scolastico privo di riduzioni, si conferma l'istituto magistrale Stefanini. L'idea dei rappresentanti degli studenti è quella di creare un "forum", una sorta di rete tra alunni mestrini per raccogliere informazioni, documentazione, pungolare il dibattito circa la questione dell'orario scolastico. Quindi, la protesta potrebbe estendersi a macchia d'olio.
«I miei compagni - spiega Stefania, studentessa dello Stefanini - non ce la fanno più ad uscire da lezione alle 14. Il malessere è presente anche in altre scuole, come il Gritti, dove temono che possano scattare i 60 minuti per le ore centrali, con gravi problemi in relazione ai mezzi di trasporto e al liceo scientifico Galilei di Dolo, dove le ore da 60 minuti sono già arrivate, creando disagi per gli studenti negli spostamenti casa-scuola ».

I docenti degli istituti, coinvolti nell'accesa protesta studentesca della scorsa settimana da parte dello Stefanini e del Foscari-Massari, appaiono spaccati. Anche se la maggioranza - come votato nei collegi docenti - approva i 60 minuti. E non ci stanno a vedersi applicata addosso la nomea di "fannulloni" ed essere accusati di non volere le ore da 50, per timore di eventuali recuperi pomeridiani.
«Noi siamo per il rispetto della norma - spiega Fabio Barina, insegnante e coordinatore provinciale Gilda - il lavoro d'insegnante è principalmente un lavoro d'aula. Non di recuperi fatti senza una logica didattica. Mi domando, invece, perché ora stiano scoppiando tutte queste polemiche, non è forse che all'origine vi sia un'incapacità di comunicazione? Perché le accuse al corpo insegnante escono sulle pagine dei quotidiani e non vengono affrontate negli organi scolastici appositi?».

A rincarare la dose anche Giovanni Giordano, segretario provinciale Snals. «Qui si è persa la cognizione del problema - affonda Giordano - gli studenti hanno come referenti i dirigenti scolastici, quando per problemi logistici, come in questi casi, è il consiglio d'istituto l'organo competente. La sede adatta per discutere con docenti, insegnanti e genitori tale questione. Al Foscari, mi risulta che mancavano alcune componenti all'interno del consiglio. Seconda questione è che l'Ufficio scolastico regionale è intervenuto ed ha emanato una direttiva parziale. Molte scuole l'anno scorso hanno risolto il problema con eleganza. Senza tensioni. A fine novembre ci saranno i rinnovi dei consigli d'istituto, verranno rinnovati dei membri mancanti e si potrà discutere la questione con chiarezza».

Non tutti i collegi docenti veneziani hanno votato per le ore centrali da 60. All'istituto Barbarigo di Venezia, per motivi didattici, già sono attive le ore ridotte. Anche al Pacinotti già lo scorso anno è stata fatta la scelta di riduzione dell'orario, come allo Zuccante, per agevolare gli studenti con gli orari dei mezzi di trasporto. In casi logistici, però, deve essere, per norma, il consiglio d'istituto a deliberare la riduzione d'orario. All'istituto Foscari, almeno per adesso, la riduzione d'orario non si farà. «Dalla prossima settimana scatterà l'orario definitivo - spiega Valter Rosato - si andrà a scuola dalle 8.15 alle 14. Con le ore centrali da 60. Ora al Foscari è tutto tranquillo».

La direttrice dell'Ufficio scolastico regionale, Carmela Palumbo, invece, non si scompone. E ritiene che le recenti proteste studentesche non debbano essere alimentate. «La circolare applica una normativa che già esisteva - sottolinea Palumbo - chi decide di frequentare un istituto professionale già sa in partenza che va incontro ad un carico di ore impegnativo. E' una cosa nota. Poi, nell'agenda politica ministeriale, è attualmente in elaborazione l'ipotesi di una riduzione d'orario, dato che si tratta di una questione che ha un suo peso sulla didattica».