Più alunni in meno classi:
è l'effetto Finanziaria 2007.

da Tuttoscuola News, n. 303 del 3/9/2007

 

Tra dieci giorni la campanella, secondo i diversi calendari regionali, comincerà a suonare nelle 42 mila scuole statali, dall'infanzia alle superiori, chiamando all'appello più di 7 milioni e 740 mila alunni dei diversi ordini di scuola. Un altro milione circa di alunni e studenti (soprattutto bambini della scuola dell'infanzia) si siederanno sui banchi delle scuole paritarie.

È previsto il ritorno a scuola, o l'ingresso per la prima volta, dunque, complessivamente di almeno 9 milioni e 740 mila gli alunni di cui, circa 550 mila di cittadinanza non italiana (l'anno scorso erano "solamente" mezzo milione).

Quei 7.740.000 alunni delle scuole statali previsti dal Ministero della P.I. si sistemeranno in 375 mila classi per una media di 20,7 alunni/classe. Staranno un po’ più stretti dell'anno scorso, quando la media di alunni per classe era di 20,6; allora la popolazione scolastica era quasi uguale a quella attuale (1.500 alunni in meno), ma le classi erano quasi ottocento di più.

Con meno classi funzionanti vi saranno anche oltre 6 mila posti di insegnante in meno. Effetto della Finanziaria 2007.

È prevista la crescita, se pur contenuta, della scuola dell'infanzia statale in iscritti, classi/sezioni funzionanti e posti di docente.

La scuola primaria dovrebbe crescere in numero di alunni (quasi 6 mila in più), ma diminuire in numero di classi (130 in meno) e, conseguentemente, in numero di posti di docente (2.200 in meno).

Gli istituti superiori crescono in numero di iscritti (6 mila in più), ma calano in numero di classi (50 in meno) e in numero di docenti (oltre 2 mila in meno).

L'ex-scuola media diminuisce su tutti i fronti: meno alunni (11.500 in meno) meno classi (640 in meno) e meno prof (2.400 in meno).