"Mio figlio, dimenticato a scuola".
Un bimbo handicappato resta senza sostegno.
Fioroni risponde alla madre: «Non lo lasceremo solo»
La Stampa del
15/9/2007
ROMA
Una madre disperata per un inizio scolastico che porta a suo figlio un
regalo inaspettato e doloroso: le ore di sostegno a scuola dimezzate.
Ivana Leone, milanese, detta la sua amarezza e la sua storia a una
lettera e la affida a Internet - «Il mio Luca, bello e difficile che
ha perso l'aiuto della scuola» - destinatario il ministro della
Pubblica Istruzione «Illustrissimo dottor Fioroni». «Chi le scrive non
è una delle venti donne più potenti della Terra», dice Ivana che cerca
di contenere la rabbia dentro righe garbate.
«Chi Le scrive è soltanto una mamma, la mamma di Luca. Un bambino che
- senza mascherarsi dietro il politically correct - è un bambino
ritardato. Proprio così: Luca è bello, fisicamente perfetto ma "non ci
arriva"». Lo scorso anno, in prima elementare, il sostegno è riuscito
ad aiutare il bambino, a farlo scrivere in stampatello alla fine
dell’anno. Poi è arrivata la Finanziaria «lacrime e sangue» e tra
quelli che dovevano piangere c’erano anche Ivana e il suo bambino. Le
ore di sostegno dimezzate per mancanza di fondi. «Gentilissimo
Ministro», scrive Ivana, «le faccio ora il classico conto della serva:
Luca frequenta la scuola per quaranta ore settimanali, ma verrà
seguito in modo particolare soltanto per undici. Nelle restanti ore
verrà preso in carica dalle insegnanti di classe che hanno già
ventidue bambini.
Ormai è palese per tutti gli italiani: nell'odierna società non c'è
destra né sinistra che tenga: contano solo potere e denaro. Ma io che
non sono né ricca né potente, che cosa posso fare per offrire a mio
figlio un futuro se non posso neppure garantirgli l'istruzione
elementare?». Fioroni risponde, subito, sempre in questa forzata
vetrina mediatica riannodando il filo della speranza. Dice di aver
dato «direttive precise ai direttori regionali di salvaguardare in
ogni caso, nel pieno rispetto della legge, il sostegno ai diversamente
abili». Misure che non sono state sufficienti, ammette. «Però voglio
anche assicurarle che, in questi giorni di ripresa dell'anno
scolastico, è in corso una ulteriore verifica da parte dei direttori
scolastici regionali per garantire a tutti ciò di cui hanno diritto
secondo le reali necessità».