Per un terzo degli studenti
cambia l'insegnante.

da Tuttoscuola News, n. 304, 10/9/2007

 

Uno dei principali interrogativi che genitori e studenti si pongono alla ripresa dell'anno scolastico riguarda quale insegnante troveranno in cattedra.

Infatti in un terzo dei casi non sarà lo stesso dell'anno scorso, almeno nella scuola secondaria (nella primaria avviene in un quinto dei casi). Con buona pace della continuità didattica.

Tra trasferimenti di sede, pensionamenti e nomine provvisorie del personale non di ruolo, ogni anno nei collegi docenti si registra un via vai di arrivi e partenze.

L'Italia spende 39 miliardi di euro l'anno per il personale della scuola, ma non riesce ad assicurare ai propri studenti - in un terzo dei casi - un docente che li segua per tutto il ciclo scolastico.

Con quali conseguenze? Per gli alunni il cambio del docente significa ricominciare da capo, adattarsi a nuovi metodi e a nuovi rapporti interpersonali; per gli insegnanti significa riavviare un'esperienza didattica, impostare nuovi piani di lavoro, conoscere per la prima volta decine di alunni, nuovi colleghi, nuovi ambienti.

Difficile valutare quanto questo incida sulla qualità del servizio offerto dalle scuole. Per molti genitori è certamente una fonte di preoccupazione.

Provvedimenti per modificare la situazione sono in corso, altri allo studio, ma non possono avere effetti immediati: anche nell'anno scolastico che sta per iniziare proseguirà la girandola sulle cattedre.