Prof fannulloni.

Pasquale Almirante da DocentINclasse, lunedì 10 settembre 2007

 

Dopo i sindaci sceriffi ora anche i presidi sceriffi, mentre un manipolo di nuovi ispettori si stanno istruendo per vigilare sulla scuola, intervenire a sostegno della didattica, verificare programmi e andamento complessivo e se è il caso avrebbero pure il mandato di non fare prigionieri. Il teorema sugli insegnanti fannulloni ha fatto proseliti dentro il Ministero che però ha stabilito pure che tutta la procedura di sospensione in via cautelativa e il successivo licenziamento degli insegnanti poco ligi al dovere non ha valore retroattivo, cosicché i regressi assenteisti la fanno franca, compreso il famigerato prof. M. (M è anche il titolo del famoso film di Frtz Lang: Moerder) i cui alunni non ammessi agli esami di stato hanno ottenuto di ripetere le prove.

Se sussistono gravi motivi, il preside, o il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, potrà sospendere in via cautelativa il professore o trasferirlo per incompatibilità anche se gli organi collegiali e consiglio di disciplina provinciale, entro 60 0 90 giorni dalla denuncia, non avessero espresso il loro parere che fra l’altro non è più vincolante. Una sorta di pericolosa deriva autoritaria dunque in mano al dirigente a cui viene dato un ulteriore potere per portare ordine nella scuola.

Tuttavia si chiedono in molti: ma se ad essere fannullone è proprio il dirigente? E se fannullone è il ministero che di tutto parla tranne di rinnovare il contratto di lavoro scaduto da quasi due anni, che non sistema i precari, non consente aggiornamenti efficaci in servizio? E se fannullona è la politica che non tiene a norma le tantissime scuole del paese, non eroga servizi, sbadiglia sulle infrastrutture? Allora, come si licenziano tutti costoro? Quando si vogliono rimuovere le mele marce, come dice Fioroni per i docenti, si rimuovono nel loro insieme non già solo quelle del paniere più straccione. Fra l’altro, denuncia la Gilda, “da una recente indagine i docenti sono proprio quelli che hanno fatto meno assenze di tutti nel pubblico impiego, mentre i mali della scuola sono da ricercare nel suo abbandono, nel disinteresse dimostrato, nella insufficienza di risorse.” Ma sembra pure che queste posizioni eccessive del Ministro siano volte a rassicurare alunni e genitori, l’utenza insomma, per tenere sotto scopa gli insegnanti che, era ora, vengono strigliati e minacciati come meritano; e si ha pure l’impressione che voglia accontentare certi analisti sempre critici contro i docenti assentisti, impreparati e bighelloni, unica vera causa del degrado della scuola.

Una similare politica dell’ordine e della tolleranza zero è resa per lo più anche contro i lavavetri che rompono le tasche ai semafori senza chiedersi cosa faranno quando avranno lasciato spazzola e secchiello. Dopo i sindaci sceriffi ora si preparano i presidi sceriffi in omaggio alla politica della tolleranza zero e alla politica dell’esibizione dei muscoli ma solo contro i deboli; e pure in omaggio alla teoria dell’ordine, cara alla destra anche se il diritto alla sicurezza è un diritto costituzionale per tutti i cittadini senza schemi ideologici. Da qui l’apprezzamento unanime per le parole di Panini, il segretario della Cgil-scuola: ”In realtà le uniche parole dedicate agli insegnanti dal ministro sono di una pesantezza tale da non trovare precedenti neanche nella gestione del Ministro Moratti”.

Infatti se fosse stata lei a mettere la stelletta di sceriffo sul petto del dirigente scolastico e sibilare giri di vite contro questa classe impiegatizia sempre più bistrattata e umiliata, gravata da incombenze e responsabilità probabilmente le barricate comunarde si sarebbero inchiodate per le strade come i tombini. Resta comunque ferma la proposta della Gilda e cioè di organizzare un V-day anche per la scuola: che piacere, sibilano in coro tanti collegi di docenti, mandarcene un bel po’ ufficialmente.