Sciopero studentesco
contro gli esami di riparazione.
Paolo Mazzocchini da
DocentINclasse, 11/10/2007
Domani i miei alunni liceali faranno, in
maggioranza, sciopero. Contro la reintroduzione degli esami di
riparazione. Eppure fino a qualche tempo fa un noto sito web
studentesco aveva (sorprendentemente) appurato tramite un sondaggio
che la maggioranza degli studenti era favorevole a questa
reintroduzione. Contraddizione (solita) degli studenti, certo, che
sanno bene, in teoria, quello che è giusto, ma poi, in pratica,
vogliono ciò che loro conviene. Oppure, più che di contraddizione
degli studenti, parlerei, più banalmente, della loro solita e ormai
inveterata abitudine di prendersi giorni di vacanza con qualsiasi
pretesto.
Ma non è questo il punto della mia riflessione. Il punto è che se 12
anni fa D’Onofrio non avesse abolito quegli esami, nessuno tra
studenti e famiglie, né allora né dopo, avrebbe mai reclamato o
scioperato a favore della loro abolizione, così come oggi, invece, si
protesta e si sciopera contro il loro ripristino. Voglio insomma
sottolineare, con questo, un vizio aberrante e diffuso nella direzione
della scuola dell’ultimo decennio: quello di offrire alla cosiddetta
utenza facilitazioni e privilegi che mai nessuno dal basso avrebbe
chiesto se non fossero stati, appunto, spontaneamente e
demagogicamente offerti dall’alto. In questo modo le più assurde e
rovinose (educativamente parlando) concessioni si sono trasformate in
diritti acquisiti. E la loro revoca tardiva determina pertanto ora
inevitabili (anche se ingiustificate) proteste difensive.
E non è facile far capire ai nostri studenti quello che sta accadendo
oggi, proprio perché non è facile far comprendere loro quello che è
accaduto ieri, nel famigerato decennio donofriano-berlingueriano-
morattiano.