Si complica la vicenda
del recupero dei debiti formativi.

di Reginaldo Palermo La Tecnica della Scuola del 21/10/2007.

Il Ministro insiste nel dire che il DM 80 prevede una nuova modalità di recupero dei debiti formativi, ma un ordine del giorno del Senato fatto proprio dal Governo parla esplicitamente di "esami di riparazione". Ma il problema vero è che in ogni caso salteranno le regole per la definizione degli organici.

Si complica (e non poco) la vicenda dei debiti formativi.

La questione finisce in Senato, il Ministro chiarisce, ma anche Cgil-Flc interviene per sottolineare che con un decreto non si può modificare una legge.

La confusione sta già nel testo del decreto n. 80 che all’articolo 6 prevede che al termine delle attività di recupero da svolgersi dopo la fine del secondo quadrimestre il Consiglio di classe procede alla verifica dei risultati conseguiti e alla formulazione del giudizio definitivo “di norma entro il 31 agosto dell’anno scolastico di riferimento, salvo particolari esigenze organizzative delle istituzioni scolastiche, e comunque non oltre la data di inizio delle lezioni dell’anno scolastico successivo”.

Ed è così che il 17 ottobre, al Senato, il leghista Calderoli riesce a far approvare a larghissima maggioranza (2 astenuti e 5 contrari) un ordine del giorno che recita testualmente che“il decreto di cui sopra [il DM 80 del 3 ottobre 2007] reintroduce, di fatto, gli esami di riparazione aboliti dalla legge 8 agosto 1995, n. 352” e con il quale “si impegna il Governo a riferire alle competenti Commissioni e, valutato il conseguente dibattito, a intraprendere le eventuali necessarie iniziative”.

Solo il senatore Andrea Ranieri (DS) sembra rendersi conto dell’inghippo e dichiara che voterà contro l’ordine del giorno perché in realtà il decreto 80 non parla mai di esami di riparazione ma solo di una diversa modalità di gestione del recupero dei debiti.

Ma il presidente di turno Angius fa osservare che persino il rappresentante del Governo, il Vice-Ministro Mariangela Bastico, non ha nulla da ridire ed ha anzi fatto proprio l’ordine del giorno.

Poche ore dopo il Ministro Fioroni chiarisce la situazione sottolineando che con il decreto non si ripristinano affatto gli esami di riparazione. “I debiti - spiega il Ministro - vanno recuperati entro la fine dell’anno scolastico”, aprendo però la strada ad ulteriori problemi interpretativi.

A rigore di norma l’anno scolastico termina il 31 agosto e il 1° settembre inizia quello successivo: ciò significa che la verifica sul superamento dei debiti si deve concludere entro la fine di agosto? Ma i docenti delle scuole superiori saranno disponibili a rientrare in servizio il 25 agosto per svolgere le verifiche?

E poi ci sono altre questioni ancora più complesse: all’esito delle verifiche potrebbe essere legato il numero delle classi da formare; questo potrebbe significare che fino ai primi giorni di settembre nelle scuole superiori non si potrà definire il numero delle classi funzionanti e, di conseguenza, l’organico necessario.

Peccato che la normativa attuale preveda anche gli organici debbano essere definiti improrogabilmente entro la fine del mese di luglio. Insomma, un vero pasticcio, dal quale non sarà facile venire fuori.