Anche in Senato si discute di A.G. La Tecnica della Scuola del 18/10/2007. Con sorpresa generale, il 17 ottobre l’aula ha approvato a larga maggioranza un ordine del giorno proposto dal leghista Roberto Calderoli sul "ripristino improprio" degli esami di riparazione. Il viceministro Bastico, sconcertata per l’interpretazione data dal senatore leghista, replica: “nessuno ha reintrodotto esami di riparazione, ma solo obbligo del recupero dei debiti”. Dopo le critiche degli studenti, le perplessità dei docenti e lo scetticismo di alcuni sindacati ora è diventato bersaglio di critiche anche al Senato: è il decreto ministeriale n. 80, presentato un paio di settimane fa dal ministro Fioroni, che di fatto obbliga gli studenti a recuperare tutte le insufficienze entro l’inizio del nuovo anno scolastico. Con sorpresa generale, il 17 ottobre l’aula ha infatti approvato a larga maggioranza un ordine del giorno proposto dal leghista Roberto Calderoli sul ripristino improprio degli esami di riparazione. Un ‘intoppo’ non previsto che potrebbe complicare i progetti di viale Trastevere che considerava il testo già per acquisito e praticabile con effetto immediato. A mettere i bastoni tra le ruote del Ministero della Pubblica Istruzione ci ha pensato Roberto Calderoli, leghista e vicepresidente dell'assemblea di Palazzo Madama, secondo cui "il ministro Fioroni aveva surrettiziamente reintrodotto, chiamandoli in forma diversa, attraverso un semplice atto amministrativo come un decreto ministeriale, gli esami di riparazione, i famosi esami di settembre, cosa che aveva determinato la massiccia protesta del mondo studentesco.
Ma gli esami di riparazione - ha concluso Calderoli -
sono stati aboliti per legge e quindi chiunque voglia reintrodurli
deve far approvare una legge in tal senso da parte del Parlamento, che
non può essere espropriato di questo potere decisionale". Fioroni ha aggiunto che il Governo "ha stanziato circa 200milioni di euro per i corsi recuperi, dando incentivo ai docenti o con la possibilità di farli svolgere da nuovi laureati o insegnanti in pensione”. Una precisazione, quest’ultima, che dissipa anche altri dubbi: malgrado il ministero abbia infatti elevato fino a 50 euro l’ora il pagamento delle lezioni di recupero dei debiti, attraverso il nuovo contratto firmato all’Aran pochi giorni fa, nelle scuole c’erano non poche perplessità sull’effettivo interesse da parte dei docenti a dare la loro disponibilità nel condurli (soprattutto nei mesi estivi). In difesa di Fioroni è sceso il suo viceministro, Mariangela Bastico, secondo cui "Calderoli parla impropriamente: nessuno ha reintrodotto esami di riparazione, ma solo obbligo del recupero dei debiti". "Si resta francamente sconcertati - ha detto la Bastico - dall’interpretazione che viene data dal senatore Calderoli riguardo all’ordine del giorno approvato dal Senato. Il testo del dispositivo parla chiaro e parla da solo. Dove sia lo stop e a che cosa, visto che nessuno ha reintrodotto gli esami di riparazione, solo Calderoli lo sa. Così si rischia di creare confusione e disorientamento tra gli studenti, il personale della scuola e le famiglie”. Sulla vicenda ha voluto dire la sua l’Unione degli Studenti, che pur apprezzando la “sensibilità rispetto alle nostre richieste di far discutere ed eventualmente approvare al parlamento le metodologie di recupero dei debiti formativi”, ha ravvisato “una volontà da parte di alcune fazioni politiche di destra a strumentalizzare le nostre richieste e i nostri bisogni”.
Fatto sta chel'approvazione da parte di palazzo Madama
della proposta del senatore Calderoli ha rimesso tutto in discussione:
nei prossimi giorni il decreto verrà valutato sia dalle commissioni
competenti che dalla stessa aula del Senato. Se dovessero subentrare
ulteriori dubbi o contestazioni sulle procedure, il nuovo sistema di
debiti formativi rischierebbe seriamente di essere rinviato all’anno
scolastico 2008-2009. |