L'insegnante trentatreenne sorpresa lo scorso anno,
in aula, in atteggiamenti compromettenti
con cinque allievi di seconda media.
L'accusa aveva chiesto 2 anni e 2 mesi

Monza, condannata a 2 anni e 10 mesi
la prof dei giochi erotici con gli allievi.

L'avvocato della donna farà ricorso:
"Non ci sono prove che dimostrano alcun reato"

 la Repubblica del 31/10/2007

 

MONZA - La vicenda, nel novembre scorso, aveva fatto scalpore: un'insegnante sorpresa in aula in atteggiamenti compromettenti, con cinque giovanissimi allievi di seconda media. Era accaduto in una scuola di Nova Milanese: la professoressa, una trentatreenne di origine molisana, docente di matematica, era stata poi accusata di violenza sessuale ai danni di minori. E oggi, al tribunale di Monza, è arrivata la sentenza, con rito abbreviato: per lei, condanna a due anni e dieci mesi di reclusione.

Il sostituto procuratore, Emma Gambardella, aveva chiesto poco di meno: due anni e due mesi. L'accusa aveva considerato l'attenuante della lieve entità, relativamente al reato di violenza sessuale. Poi, dopo la conclusione delle arringhe della difesa e delle parti civili, il giudice si è ritirato in camera di consiglio.

Tra le altre decisioni assunte in mattinata, l'esclusione del ministero della Pubblica Istruzione, cui i genitori dei cinque ragazzi chiedevano un risarcimento. La decisione è stata motivata dal fatto che la formula del rito abbreviato con cui si svolge il processo non prevede la citazione di altri se non l'imputato. Un eventuale risarcimento dovrà essere oggetto di una apposita causa civile. Il giudice ha anche deciso l'interdizione perpetua dai pubblici uffici per l'insegnante.

L'avvocato difensore della donna, Giuseppina Cennamo, ha annunciato ricorso in appello. "Non ci sono prove che dimostrano alcun reato", ha commentato al termine dell'udienza.

Nelle testimonianze rese agli inquirenti, i cinque ragazzi protagonisti della vicenda hanno raccontato che sarebbe sarebbe stata la professoressa a cercare l'approccio con il gruppo. Con il più grande c'era stato anche uno scambio di sms. Quando l'insegnante di educazione fisica li ha scoperti insieme, la sua collega era vestita, mentre due degli alunni avevano i pantaloni abbassati ed erano seduti ai banchi.

L'insegnante ha sostenuto dal canto suo di essere "caduta in una trappola" e ha respinto le accuse di corruzione di minori e atti sessuali con minori. Ha anche detto di non aver compreso subito la situazione e che quando la collega di educazione fisica li ha scoperti, si è sentita "sollevata".