Contratto 2006 - 2009. Una sintesi. di Michela Gallina da SAM Notizie
Le perplessità sono
legate, dal punto di vista economico, alla
scarsità di risorse
investite e
per lo più tardivamente, motivo per cui gli aumenti faticano a tenere
il passo con il caro vita e siamo ben al di sotto della media degli
stipendi europei. Inoltre non è stata accolta, in quanto osteggiata
dalle altre OO.SS., la proposta di una spartizione alla fonte tra
fondo d’istituto destinato ai docenti e fondo destinato al personale
ATA. Questo aspetto continuerà dunque a perpetrare malumori e contese
nelle contrattazioni decentrate. Dal punto di vista normativo, invece,
non vi sono grandi differenze rispetto al contratto precedente,
soltanto alcune delle proposte fatte sono state accolte ed hanno
incontrato l’appoggio degli altri sindacati.
Ad ogni modo, per il BIENNIO ECONOMICO 2006-07, si parla di aumenti medi mensili lordi sbandierati dai confederali pari a 140 € (dobbiamo dire che si tratta di una cifra gonfiata e propagandistica, la realtà si colloca su numeri molto più bassi), vale a dire un incremento del 6,07 %, di cui un 5,49 incide direttamente sulle voci fisse dello stipendio. Sull’aumento vanno ad aggiungersi una cinquantina di euro, in unica soluzione, derivante dai risparmi effettuati per la mancata attuazione del tutor nel 2005 e la coda contrattuale del precedente CCNL economico. Personale docente Docenti scuola infanzia e scuola primaria
Il recupero degli
arretrati 2006-2007 (risparmi e coda contrattuale inclusa) ammonterà
mediamente a 1800 € (questo è quanto dichiarato, ma si tratta di
un’altra cifra da considerare con cautela); nessuna speranza invece di
ottenere l’indennità di vacanza contrattuale fortemente chiesta e
voluta dalla nostra sigla. L’indennità, unica sanzione prevista a
carico della parte pubblica che rinvia il rinnovo del contratto, sarà
ottenuta d’ora in poi con ancor maggiore difficoltà.
La tabella tabella aiuta
la visualizzazione degli aumenti per quel che riguarda le scuole
dell’infanzia e primaria.
Per quel che attiene più
specificamente alla
PARTE NORMATIVA
e al profilo professionale, tra i pericoli sventati con forte
determinazione, c’è stato il tentativo di introdurre un meccanismo di
carriere con differenziazione retributiva fra docenti. Fra gli aspetti
che consideriamo decisamente migliorativi segnaliamo: Per i precari
In generale
Nel corso della
contrattazione la nostra delegazione ha colto l’occasione per
contestare la recente incursione governativa, per decreto-legge, sulla
materia “norme disciplinari” che era già regolamentata da preesistente
normativa di legge (T.U.). Ha manifestato non poco stupore per l’esautoramento
del Collegio dei Docenti e del CNPI nella procedura disciplinare, in
una materia specifica in cui non si sentiva proprio la necessità di
effetti mass-mediatici a grande discapito dell’immagine professionale
della categoria docente. |