Arrivano nuove regole
per l’assunzione degli insegnanti.

Approvata una proposta che definisce le norme per i concorsi
e che cancella l’articolo 5 della legge Moratti.

da l'Unità del 2 novembre 2007

 

L'ultima novità è arrivata ieri. La commissione bilancio del Senato ha detto sì ad una proposta che regola le assunzioni dei precari della scuola. Si tratta delle nuove regole per i nuovi concorsi per l'assunzione di insegnanti. La misura segue quella, approvata 24 ore prima, che punta a stabilizzare i precari e i collaboratori della pubblica amministrazione. Un emendamento appoggiato dalle forze sindacali e approvato compattamente dalla maggioranza.

Ma con le due mosse messe a segno in senato non si risolve certo la partita del pubblico impiego. Il fatto è che nel bilancio mancano le risorse per il rinnovo del contratto. In tabella vengono indicati solo i finanziamenti per la vacanza contrattuale: 357 milioni nel 2008 e 584 nel 2009. Basta. Le altre risorse, cioè 2,3 miliardi, non sono altro che il pagamento del contratto in scadenza. I lavoratori sono già scesi in piazza, ma finora non si è visto nulla. Il fatto è che per chiudere la partita servono parecchi soldi. Almeno un paio di miliardi. Una cifra che allo stato non si troverebbe da nessuna parte. Basti pensare che per coprire l'eliminazione del ticket (830 milioni) si è faticato per una settimana. In ogni caso i sindacati non demordono e puntano a un incontro in cui, magari, formulare proposte. Incontro che finora però non è stato fissato.

Così restano le iniziative in Finanziaria. Quella sulla scuola prevede che le commissioni parlamentari diano un parere sui nuovi regolamenti dei concorsi e conferma l'efficacia delle graduatorie dei docenti precari già previste dalla legge finanziaria dello scorso anno. Si procederà così con il piano triennale di assunzioni già varato. Il testo inoltre abroga l'articolo 5 della legge Moratti, relativo alla formazione e al reclutamento degli insegnanti. Sui precari della pubblica amministrazione è previsto un piano di stabilizzazione rivolto ai lavoratori a tempo determinato che abbiano accumulato almeno tre anni di servizio negli ultimi 5 anni. Saranno assunti anche i co.co.co che abbiano le stesse caratteristiche (tre anni di attività). È prevista una selezione, in caso di lavoratori che non abbiano fatto alcune esame. La norma potrebbe riguardare 60mila unità a tempo determinato e un numero ancora imprecisato di collaboratori.