Il ministero dice no a uno slittamento dei termini,
chiesto dalle scuole per far fronte al caos

Bilanci, non ci sarà la proroga.

In arrivo, però, nuovi fondi a conguaglio. A gennaio il check

di Mario D'Adamo da ItaliaOggi del 27/11/2007

 

Nessuna proroga alle scuole per l'approvazione del bilancio preventivo. Il ministero della pubblica istruzione non ha infatti accolto le richieste avanzate da sindacati e associazioni. Resta dunque ferma la data del 15 dicembre 2007, entro la quale le scuole dovranno deliberare il programma annuale del prossimo esercizio (bilancio preventivo), come ribadisce una lunga nota del dipartimento per la gestione del bilancio emanata il 22 novembre stesso (prot. n. 2430). Il regolamento di contabilità consente, tuttavia, di ritardarne l'approvazione fino al 14 febbraio 2008 (art. 8, 1° comma, del d.i. n. 44/2001). Le scuole che riterranno di non avere sufficienti certezze in ordine all'esatta consistenza delle risorse a disposizione e non vorranno approvare il bilancio potranno così ricorrere dal 1° gennaio prossimo all'esercizio provvisorio ma non potranno impegnare ogni mese più di un dodicesimo degli stanziamenti di spesa dell'anno precedente. Se nemmeno entro il 14 febbraio approveranno il bilancio, il competente direttore regionale, su segnalazione del dirigente scolastico, dovrà inviare un commissario ad acta incaricato di predisporlo. Nell'incontro del 22 novembre scorso, sindacati e associazioni, se non hanno ottenuto la proroga, hanno però avuto conferma dal ministero delle loro denunce sulla situazione finanziaria delle scuole insieme con l'impegno ministeriale a chiudere definitivamente tutte le situazioni debitorie, risalenti ormai di alcuni anni e valutate in circa 1 miliardo di euro. La nota, inviata alle scuole dopo le denunce di caos circa la gestione del nuovo sistema di finanziamento, ricorda i due interventi, peraltro risultati insufficienti a ripianare tutti i debiti: il dl 81/2007 (conv. nella legge 127/2007), che ha stanziato 180 milioni aggiuntivi per le supplenze, e la legge 211/2007 di assestamento del bilancio, che ne ha attribuiti 58 per le spese di funzionamento. E assicura che, accertati con il monitoraggio di gennaio prossimo tutti i debiti, verranno predisposti gli strumenti necessari per saldarli. Le sofferenze delle scuole, pare di capire, non discendono solo dall'oggettiva riduzione degli stanziamenti ministeriali nel quinquennio 2002-2006 (46,6% in meno per le supplenze, 72,6% per gli esami di stato, 53% per il funzionamento didattico e amministrativo) ma anche da una gestione dei flussi finanziari non particolarmente efficiente. Il capo dipartimento bilancio, Emanuele Barbieri, rileva come presso gli uffici scolastici provinciali fossero giacenti consistenti somme non assegnate alle scuole e come solo ora siano state concluse le operazioni per assegnare i fondi per il miglioramento dell'offerta formativa relativi a questo esercizio (legge 440/1997). La nota contiene comunque buone notizie. Con i primi di dicembre le scuole riceveranno due ulteriori assegnazioni di fondi per le spese per il personale e per quelle di funzionamento (essenzialmente per i contratti di appalto delle pulizie), dopo l'ultima, quella di ottobre, a copertura delle spese per supplenze ed esami di stato. Se da settembre la competenza passiva al pagamento delle supplenze per maternità è passata al tesoro (dl 147/2007, conv. nella legge 176/2007), a gennaio, effettuato il monitoraggio anche degli impegni di spesa assunti nel corso del 2007 per assumere i supplenti, il ministero erogherà un'assegnazione straordinaria a conguaglio dei debiti così contratti e non potuti soddisfare per mancanza di fondi. Quanto alla tarsu, la tassa sarà pagata dal ministero attraverso trasferimenti diretti ai comuni, che provvederà anche sanare il pregresso con accordo con l'Anci.