Debiti, recupero e qualità nella scuola:
gli errori del ministero .

  Maurizio Billante, da QuiBrescia.it dell'11/11/2007

 

L’introduzione del D.M. n° 80 del 3/10/2007 (decreto recupero debiti scolastici) e della relativa O.M. n° 92 del 5/11/2007, ha acceso un dibattito che ha coinvolto non solo gli addetti ai lavori, basta sfogliare i quotidiani di queste ultime settimane.

Le intenzioni del ministro all'Istruzione sono state accolte favorevolmente dai commentatori e dai sindacati confederali, ad eccezione della FlcCgil Scuola, che però ha contestato soprattutto la possibilità di affidare all’esterno l’attività di recupero e il mancato confronto con le organizzazioni sindacali. Sfavorevoli a tali scelte si sono dichiarati invece gli studenti che hanno manifestato il 12 ottobre contro i provvedimenti del Ministro.

E’ sicuramente condivisibile l’obiettivo di garantire ed elevare la qualità del percorso formativo, con particolare attenzione al superamento dei debiti conseguiti al termine di un anno scolastico, ma da un ministro e da un ministero si pretende di avere atti legislativi e amministrativi chiari, efficaci e soprattutto che si possano realizzare.

La mia impressione, leggendo i due documenti, è che siano stati scritti da chi non ha molto presente il funzionamento della scuola italiana. Per attuare il decreto, grossi saranno i problemi organizzativi da affrontare, senza alcuna certezza di raggiungere gli obiettivi di qualità prefissati. Vado ad illustrare alcune questioni problematiche.


  • Nel decreto e nell’ordinanza si afferma che le iniziative di recupero, le relative verifiche e le valutazioni integrative finali hanno luogo entro la fine dell’anno scolastico di riferimento (31 agosto), ma tutto questo è in contraddizione con l’art. 74 del Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione che afferma " … le attività didattiche, comprensive anche degli scrutini e degli esami, …, si svolgono nel periodo compreso tra il 1 settembre ed il 30 giugno con eventuale conclusione nel mese di luglio degli esami di maturità".

  • D’altra parte appare davvero impossibile rispettare il decreto 80 e l’ordinanza 92 per quanto riguarda la scadenza temporale degli interventi. Se vogliamo essere seri le valutazioni integrative finali si potranno svolgere solamente in settembre, prima dell’inizio delle lezioni; inoltre l’organizzazione estiva dei corsi di recupero avrà sicuramente qualche problema organizzativo.

  • Tutto questo dovrebbe anche portare ad uno slittamento della data d’inizio del nuovo anno scolastico, per consentire l’espletamento di tutte le nuove procedure, sempre che le Regioni siano d’accordo, visto che compete a loro determinare la data di inizio delle lezioni.

  • Cosa succederà agli organici? Gli utilizzi, le immissioni in ruolo e le nomine dei supplenti annuali avvengono oggi nei mesi estivi, una volta che l’organico di diritto è adeguato alle situazioni di fatto, ma in futuro tale adeguamento si saprà soltanto una volta terminate le operazioni relative ai debiti, in altre parole a settembre. Si tornerà indietro nel tempo quando all’avvio della scuola numerose cattedre erano scoperte?
    Spetta alle istituzioni scolastiche determinare le modalità di organizzazione e realizzazione degli interventi di recupero con particolare attenzione ai tempi, alla durata … (art. 2 c.6) e successivamente però si dice che le azioni in cui è articolata l’attività di recupero scolastico dovranno avere, di norma, una durata non inferiore a 15 ore (art. 2 c. 9). Dove sta quindi l’autonomia delle scuole?

  • L’indeterminazione delle risorse economiche (il decreto e l’ordinanza non quantificano i fondi) non permette alle istituzioni scolastiche una seria programmazione dei vari interventi di recupero da effettuare durante l’intero anno scolastico;

  • L’aprire poi l’organizzazione del recupero ad enti esterni, anche se con l’esclusione di enti "profit", non garantisce maggiore qualità, anzi si corre il rischio contrario.

In definitiva mi sembra che ci siano sufficienti elementi di preoccupazione, a questi si aggiungono i rilievi che in tutta questa vicenda il mondo della scuola è stato scarsamente coinvolto, interpellato ed ascoltato. Inoltre ancora una volta si cambiano le regole ad anno scolastico già iniziato: e davvero non mi sembra giusto nei confronti degli studenti e delle loro famiglie.

Un'ultima osservazione: in questi mesi sono stati portati all’attenzione dell’opinione pubblica i dati dei promossi con debiti, di quanti recuperano ed in particolar modo delle difficoltà in matematica. E’ ovvio che quando si riportano dati simili si fa riferimento a dei valor medi ed è quindi naturale pensare che non in tutte le scuole accada la stessa situazione. Allora voglio presentare i dati della scuola in cui insegno, il Liceo scientifico statale "Leonardo" di Brescia, con particolare attenzione alla matematica. Gli studenti promossi con debito in matematica alla fine dell’anno scolastico 2006/2007 (nei quattro indirizzi: linguistico, artistico, sperimentale scientifico e scientifico tecnologico) sono stati il 21,2% e alla data del 10 novembre 2007 hanno saldato il debito il 49,3%.

Maurizio Billante, docente presso il Liceo scientifico statale "Leonardo" di Brescia