Sospensione di giudizio a giugno e decisione
finale dopo la verifica a settembre
Previste attività di recupero durante tutto l'anno con più interventi
dei docenti
Bocciati o promossi? Le nuove norme.
Fioroni: così si recuperano i debiti.
Salvo Intravaia, la Repubblica
del 6/11/2007
"Si tratta di un
recupero vero, non virtuale. Queste norme consentono ai ragazzi di
avere certezze che gli istituti scolastici organizzino i corsi di
recupero e le attività didattiche incentrate sulle loro necessità per
far fronte alle lacune emerse durante l'anno scolastico". E' il senso
delle nuove norme per il recupero dei debiti spiegato dal ministro
Fioroni, che informa di aver varato l'ordinanza che tante proteste ha
suscitato nelle scorse settimane.
Ed ecco il vademecum su quelli che nelle contestazioni sono stati
definiti i nuovi "esami di riparazione". Dà alle scuole tutte le
direttive per organizzare il recupero delle lacune evidenziate dai
ragazzi durante l'anno scolastico e per mettere a punto le successive
prove di settembre.
Per le scuole si
tratterà di una mezza rivoluzione in quanto l'azione di recupero
entrerà a far parte "ordinaria e permanente" del Piano dell'offerta
formativa.
Nei 12 articoli che
compongono l'ordinanza l'inquilino di viale Trastevere precisa chi
dovrà svolgere i corsi, gli studenti che saranno obbligati a seguirli
e come dovranno avvenire le verifiche. E ancora. Quando i ragazzi
saranno obbligati a seguire le lezioni di recupero che le scuole
avranno l'obbligo di organizzare e quando potranno recuperare "in
proprio".
I ragazzi che mostrano difficoltà in una o più discipline saranno
presi in carico dalla scuola sin dal primo giorno di lezione. Il
provvedimento distingue due attività: il sostegno e il recupero. Ma
non tutti potranno seguire i corsi di recupero. Le scuole
organizzeranno le lezioni integrative solo nelle discipline in cui i
ragazzi contraggono più debiti. Fra queste dovrebbero comparire la
Matematica, l'Italiano e le Lingue straniere. Ma anche il Latino allo
scientifico e il Greco al classico.
Due le modalità che
avranno a disposizione gli istituti per consentire ai meno bravi di
recuperare. Sfruttando il 20 per cento del monte ore annuo delle
singole discipline: in itinere, come dicono i prof. O in veri e propri
corsi pomeridiani della durata "non inferiore a 15 ore". Le due
modalità potranno anche integrarsi. Le scuole potranno anche
organizzarsi sospendendo le lezioni per un certo numero di giorni (una
settimana, per esempio) e con una vera e propria full immersion
consentire ai chi è rimasto indietro di rimontare lo svantaggio.
In poco più di un mese e mezzo (entro il 31 dicembre 2007) gli organi
collegiali (Consigli di classe, Collegi dei docenti e Consigli
d'istituto) delle scuole dovranno mettere a punto la "macchina" dei
recuperi e delle verifiche di settembre. Spetterà ai consigli di
classe "programmare e attuare" i corsi di recupero sulla base dei
criteri didattici stabiliti dai collegi dei docenti e dalle
indicazioni organizzative approvate dai consigli d'istituto. Il
recupero oltre che nei mesi estivi si svolgerà durante l'intero anno
scolastico. Nelle prossime settimane, gli insegnanti saranno chiamati
ad un tour de force per stabilire "le modalità, i tempi, la durata e
le forme di verifica". Per gli studenti che a giugno non avranno
imparato abbastanza i professori emetteranno il verdetto di
"sospensione del giudizio", la sola dicitura che comparirà nel
tabellone finale. Per questi alunni si prospetta un'estate, a scuola a
o a casa, di studio e il rinvio a fine agosto o, al massimo, a
settembre. Per tutti, il banco di prova sarà costituito da un esame
che dovrà essere "documentabile": quasi certamente una prova scritta.
Solo coloro che la supereranno avranno la promozione.
Saranno gli stessi professori che hanno seguito gli alunni durante
l'anno a saggiare la preparazione degli stessi a settembre. Gli
insegnanti che nel frattempo sono andati in pensione o sono stati
trasferiti in un'altra scuola saranno richiamati per verificare gli
alunni "rimandati". I corsi potranno essere svolti dagli stessi
insegnanti della scuola, da insegnati esterni o da soggetti esterni no
profit. Per i compensi agli insegnanti sono stati stanziati 210
milioni di euro.
"Il testo chiarisce definitivamente che non si tratta di esami di
riparazione ma di sostegno agli studenti per raggiungere gli
apprendimenti essenziali", commenta la viceministro, Mariangela
Bastico. "E' importante il fatto - continua la Bastico - che le azioni
di recupero costituiscono parte integrante del Pof, diventando il
compito primario dell'azione educativa. Una delle differenze
fondamentali con i vecchi esami di riparazione è che, in quel caso, il
recupero restava a totale carico delle famiglie. Adesso i ragazzi
recupereranno a scuola senza oneri per le famiglie".