Disabili.
Politica dell’integrazione in crisi?
da
Tuttoscuola, 19/11/2007
Commentando una recente sentenza del Tar
Lombardia che ancora una volta ha accolto la richiesta della famiglia
di un alunno disabile di incremento delle ore di sostegno, la
Cgil-scuola fa proprie le riflessioni del presidente della Fish,
Nocera, che aveva sottolineato come "il riconoscimento del diritto
allo studio e la qualità dell’integrazione vadano sempre più perdendo
la loro radice culturale".
Il problema delle ore di sostegno è riconducibile, ormai, ad un
problema del "singolo alunno" che cerca (e trova) ragione solo nei
Tribunali.
Quel che non fa l’Amministrazione lo fanno i tribunali. Basta un
semplice ricorso.
Il sindacato di Panini non lo dice esplicitamente, ma fa ben capire di
essere deluso dell’attuale linea politica del Governo e del ministero
della pubblica istruzione in questa materia.
"Oggi - è il commento riportato sul sito www.flcgil.it - ci troviamo a
non poter rintracciare quasi nulla di quel pensiero originale e
culturalmente avanzato che ha permesso al nostro Paese di compiere,
negli anni settanta, scelte importanti e soprattutto condivise sul
versante della difesa di diritti costituzionalmente garantiti.
Ed è mortificante per un paese civile che si debba ricorrere alle aule
dei tribunali per veder garantito il diritto all’istruzione a causa
degli interventi sbagliati operati da un’amministrazione sempre più
miope che rischia seriamente di riportare indietro la scuola di trent’anni".
L’iniziativa di queste settimane del sottosegretario De Torre (che ha
la delega su questa materia) per portare il problema dell’integrazione
scolastica fuori dal comparto scuola e definirne gli elementi
strutturali di sistema con altri livelli istituzionali all’interno
della Conferenza unificata, potrebbe aprire nuove prospettive
sull’integrazione, dando nuova credibilità culturale all’integrazione.