Risorse contrattuali: Lo ha annunciato nel corso del question time alla Camera, rispondendo all'interrogazione di Nicola Tranfaglia. Sul tempo pieno lancia un messaggio: "Al nord la metà delle classi è a tempo pieno, il problema vero è al sud; bisogna rendere omogenea sul territorio l'offerta formativa" . di Reginaldo Palermo La Tecnica della Scuola del 14/3/2007
Quella del 14 marzo è stata una giornata intensa per il ministro Fioroni che, alla Camera, ha dovuto rispondere a tre interrogazioni a risposta immediata. La prima, a firma di Paola Goisis (LegaNord) riguardava il fenomeno del bullismo, mentre la seconda, proposta dal Verde Angelo Bonelli, riguardava il problema dell’uso dei telefonini nelle scuole. Ma l’interrogazione più importante era la terza, a firma di Nicola Tranfaglia (Comunisti Italiani), che ha costretto il Ministro ad affrontare la questione spinosissima del tempo pieno e delle risorse contrattuali. E va detto che su questo Giuseppe Fioroni è stato quanto meno evasivo, anche se Nicola Tranfaglia, nella sua replica, non ha voluto infierire limitandosi a suggerire al Ministro di proseguire nell’intento di reperire risorse. Per giustificare la situazione attuale, il Ministro ha innanzitutto ricordato che "le misure di contenimento della spesa disposte dalla legge finanziaria nel periodo 2002-2006 hanno comportato un taglio delle risorse finanziarie destinate alle scuole pari a circa 500 milioni di euro: 106 milioni di euro (pari al 46,6 per cento) per le supplenze brevi, 106,4 milioni di euro (pari al 72,6 per cento) per gli esami di Stato e 159,8 milioni di euro (pari al 53 per cento) per il funzionamento amministrativo e didattico". "Questi - ha sottolineato Fioroni - sono i debiti che abbiamo dovuto fronteggiare nel contesto del debito complessivo del sistema paese che abbiamo ereditato". E, sui fondi necessari per il rinnovo del contratto, Fioroni ha dovuto ammettere che esistono difficoltà obiettive nel mettere insieme i risparmi derivanti da precedenti manovre di razionalizzazione e destinate, secondo quando previsto dal contratto in vigore, alla nuova contrattazione. Ma Fioroni ha anche aggiunto che c’è l’impegno del Ministero per reperire quelle risorse che avrebbero dovuto essere accantonate per il rinnovo dei contratti. Per quanto concerne poi il tempo scuola Giuseppe Fioroni ha ribadito di aver "ripristinato il tempo pieno e quello prolungato, pesantemente danneggiato dal precedente Governo" anche allo scopo di "garantirne l'incremento omogeneo su tutto il territorio nazionale". L’affermazione del Ministro sembra una risposta indiretta ai sindacati e al movimento che stanno vivacemente protestando per la diminuzione dei posti di tempo pieno nelle grandi città del nord (proprio a Bologna, il 16 marzo, è in programma una grande manifestazione contro i tagli agli organici): non c’è solo il nord - sembra voler dire Fioroni - dove comunque il tempo pieno riguarda almeno il 40-50 per cento delle classi; bisogna pensare anche al sud dove il tempo pieno è pressoché inesistente. Ancora in fatto di risorse contrattuali va segnalato il botta e risposta a distanza fra il Ministro e il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Franco Giordano che aveva annunciato la sua presenza alla manifestazione organizzata dai sindacati in occasione dello sciopero nazionale del 16 aprile. Fioroni ha risposto ironicamente: "Manifestare è sempre una fatica, mi auguro di risparmiare a Giordano la fatica risolvendo il problema prima del 16 aprile".
"Giordano - ha aggiunto Fioroni - sostiene le
rivendicazioni sindacali rispetto al contratto, che va rinnovato, e
alle risorse che devono contenere, come da me richiesto, i risparmi
del biennio 2004-2005 che per legge vanno reinvestiti nel nuovo
contratto della scuola. Questa è una cosa corretta, stiamo operando
con il ministero del Tesoro per recuperare risorse che sono previste
per legge". |