Pensiero divergente.
di Francesco Mele da
Fuoriregistro dell'1/3/2007
Mi rendo conto che il
mio intervento potrà sembrare a qualcuno divergente rispetto alla
centralità di ben altri temi caldi sul tappeto, in generale nel paese
e in particolare nella scuola.
Ma siccome non posso essere certo accusato di non occuparmi delle
questioni "nobili", mi permetto di riportare la vostra attenzione su
un tema che, per quanto venale, riguarda i diritti di oltre un milione
di lavoratori.
Mi riferisco al contratto di lavoro della scuola scaduto ormai da
oltre un anno, 423 giorni per la precisione.
Mi rendo conto che mi inoltro su un terreno scivoloso, perché non solo
mi tocca permettermi qualche critica al governo, ma mi toccherà
addirittura criticare i sindacati che, per alcuni, quanto a sacralità,
stanno un gradino più sopra dello stesso governo amico.
Bene allora, ho deciso di sfidare le ire dei difensori
dell'immobilismo del meno peggio, per denunciare quello che a me
sembra un vero e proprio patto scellerato sulla pelle dei lavoratori.
Come sapete, ho proposto un appello per chiedere ai sindacati (tutti)
di indire assemblee dei lavoratori della scuola sia per parlare delle
riforme sia per parlare del contratto. Hanno risposto Gilda, Cisl
Scuola, FLC Cgil, con parole, informazioni, dichiarazioni di
principio, rimandi ai rispettivi siti, ma di assemblee di lavoratori
non se ne parla.
Nella mia città abbiamo allora deciso di autoconvocare un'assemblea,
intanto delle scuole superiori, con un'azione congiunta delle RSU di
queste scuole. Inviteremo tutti i sindacati e vedremo cosa hanno da
dirci. E se non verrà nessuno ci auto-informeremo sulle iniziative del
governo sulla scuola.
Ma sul contratto la situazione è diversa, le responsabilità dei
sindacati sono gravi, e mi riferisco in particolare a CGIL-CISL-UIL
che sono bellamente latitanti da oltre un anno. Per farvi rendere
conto che quanto dico non è dettato da livore antisindacale o spirito
di parte (io del resto, come molti sanno, sono un iscritto FLC CGIL)
vi ricostruisco come andarono le cose nell'ultimo rinnovo contrattuale
quadriennale, poi ognuno tragga le sue conseguenze.
Storia del
rinnovo contrattuale CCNL 2002-2005
Il contratto precedente
era scaduto il 31/12/2001 e
dopo soli quattro mesi
da tale
scadenza, cioè verso la fine di Aprile 2002, CGIL Scuola-CISL
Scuola-UIL Scuola proposero a tutti i lavoratori della scuola una
Piattaforma denominata UN CONTRATTO PER LA SCUOLA DELL'AUTONOMIA -
Linee guida per il confronto - CONTRATTO 2002 - 2005.
Sulla base di questa bozza di Piattaforma Contrattuale si svolsero
nel mese
di maggio 2002,
in tutta Italia, assemblee di scuola in cui vennero prese in esame le
varie parti della Piattaforma e si raccolsero proposte di emendamenti.
Tali proposte vennero poi ufficializzate provincia per provincia da
Assemblee unitarie RSU CGIL CISL UIL Scuola che
ai primi di giugno
2002
approvarono "Documenti ed emendamenti alle linee guida per la
piattaforma contrattuale 2002-2005"
Il 13 giugno
2002, a Roma,
i Direttivi unitari dei Sindacati s cuola Cgil, Cisl e Uil approvarono
il testo definitivo della piattaforma contrattuale per il rinnovo del
contratto 2002 - 2005
Cioè in sei
mesi si
gettarono, da parte confederale, le basi per una trattativa sul
rinnovo contrattuale costruita dal basso .
Iniziarono subito dopo le trattative con l'ARAN che durarono circa un
anno con in mezzo uno sciopero dedicato al rinnovo con carattere
eccezionalmente unitario (24 marzo 2003, CGIL-CISL-UIL, SNALS, COBAS,
GILDA)
Il contratto fu siglato il
16 maggio 2003 dopo
un anno e 5 mesi dalla scadenza.
Oggi siamo ad 1 anno e due mesi dalla scadenza e da parte dei
confederali non si parla nemmeno di piattaforma, ma si dice che entro
giugno il nuovo contratto verrà firmato.
Evito ogni commento e lascio a voi le riflessioni del caso.
Mi permetto però una domanda ai difensori ad oltranza del
CENTRO-sinistra: anche il CCNL Scuola va sacrificato sull'altare della
paura?