Con i soldi del capitolone vanno pagati anche i rifiuti

Ecco i fondi per chiudere il 2007.

Le scuole devono approvare il programma entro il 15 aprile

 da Italia Oggi del 27/3/2007

 

Il 15 e il 16 marzo il ministero della pubblica istruzione ha inviato a tutte le scuole messaggi di posta elettronica con la quantificazione delle risorse complessive a disposizione per la formazione del bilancio preventivo 2007 (tecnicamente, programma annuale). Le istituzioni scolastiche hanno ora 30 giorni di tempo per far approvare il bilancio dai rispettivi consigli di circolo o d'istituto, entro quindi il 15 aprile prossimo. Lo stabilisce il decreto n. 21 del 1° marzo scorso del ministro della pubblica istruzione. Le somme disponibili dovranno servire anche a coprire il pagamento della Tarsu, per questo capitolo infatti non arriveranno stanziamenti ad hoc ulteriori. Il ministero ha comunicato solo la dotazione finanziaria complessiva. Per finanziare le varie spese per il personale e per il funzionamento didattico e amministrativo, le scuole devono disaggregare la dotazione, ripartendola sulla base dei criteri e dei parametri contenuti nello stesso decreto ministeriale n. 21/2007 (tipologia dell'istituzione scolastica, numero degli alunni, delle sedi scolastiche, delle unità di personale, dei laboratori e dei reparti). La dotazione finanziaria, però, non esaurisce gli stanziamenti che le scuole si devono attendere. Ogni istituzione scolastica, infatti, deve calcolare per proprio conto e iscrivere a bilancio, sulla base di parametri definiti nei contratti di lavoro, le somme per finanziare il pagamento delle funzioni strumentali e aggiuntive (cioè le attività particolari svolte, rispettivamente, da docenti e personale amministrativo e ausiliario per la realizzazione del Pof), delle ore eccedenti (le ore del personale docente interno che sostituisce i colleghi assenti). Inoltre, le scuole nelle quali le pulizie sono eseguite da personale ex Lsu (Lavoratori socialmente utili) riceveranno i fondi per il pagamento delle relative spese.Ancora. Alle istituzioni scolastiche (art. 4 del decreto) potranno essere assegnati, per esigenze straordinarie, finanziamenti aggiuntivi rispetto a quelli già determinati, previa valutazione degli uffici scolastici regionali. Questi dovranno anche monitorare e comunicare gli effettivi bisogni finanziari delle scuole al ministero, che provvederà alle opportune integrazioni. Il pagamento delle supplenze, tuttavia, continua a essere un nervo scoperto, poiché l'assegnazione base non appare sempre sufficiente, nonostante la possibilità di integrarla in relazione all'effettivo fabbisogno accertato. Le complessive disponibilità di bilancio, infatti, rappresentano un limite che non può essere superato e che potrebbe non consentire di pagare tutte le assunzioni. La novità di quest'anno è che d'ora in avanti gli stanziamenti perverranno alle scuole non più attraverso le contabilità degli ex provveditorati agli studi (ora Usr: Uffici scolastici provinciali) ma, come prevede la Finanziaria (art. 1, comma 601, legge 7 dicembre 2006, n. 296), direttamente dal ministero della pubblica istruzione. Ciò è vero solo in parte, tuttavia, perché alle scuole continueranno a pervenire dai rispettivi uffici scolastici regionali le risorse finanziarie per la formazione e l'aggiornamento del personale, per l'acquisto delle attrezzature tecniche e i sussidi necessari per l'integrazione degli alunni diversamente abili, la sicurezza nelle scuole.

Il ministero si è impegnato a erogare quadrimestralmente gli stanziamenti, l'ultimo dei quali comprenderà anche le somme per soddisfare gli effettivi bisogni delle scuole, tenuto conto degli esiti dei monitoraggi eseguiti dagli uffici scolastici regionali. Infine, non un riferimento alla tassa rimozione rifiuti solidi urbani (Tarsu), che le scuole sono tenute a pagare ai rispettivi comuni. Nel passato il ministero disponeva le assegnazioni a copertura ancorché parziale dei relativi oneri. L'entità della spesa è spesso largamente superiore alla stessa dotazione finanziaria complessiva. Se non sarà previsto uno stanziamento aggiuntivo, com'era negli accordi assunti in seno alla Conferenza unificata stato-regioni, le scuole potranno essere messe in mora dai comuni o, se pagheranno la tassa, dovranno rinunciare allo svolgimento di alcune attività istituzionali.