La sentenza.
Crolla un pezzo di spoil a viale Trastevere.
Carlo Forte da Italia Oggi
del 27/3/2007
Terremoto a viale Trastevere. Una sentenza della
Corte costituzionale ha cancellato dall'ordinamento la norma che
prevede la cessazione automatica dei dirigenti generali, dopo 60
giorni dall'insediamento del nuovo governo, se l'esecutivo non rinnova
loro l'incarico (n. 103/2007, depositata il 19 marzo scorso,
reperibile sul sito:
www.cortecostituzionale.it).
Tra i ricorrenti, che hanno promosso i ricorsi davanti ai giudici
rimettenti, che sono stati riuniti dalla Consulta in un'unica
decisione, vi è anche l'ex direttore generale dell'ufficio scolastico
regionale delle Marche e due dirigenti dello stesso dicastero della
pubblica istruzione, tra cui l'ex direttore generale delle relazioni
internazionali. Che adesso dovranno essere reinsediati. Dopo la
decisione della Consulta, infatti, l'esito del ricorso davanti ai
giudici di merito è assolutamente scontato. Ed è probabile che la
sentenza determini una serie di effetto domino con ricorsi a catena da
parte dei dirigenti assunti nella passata legislatura, che sono
cessati dall'incarico.
Resta il fatto che la legge sullo spoils system è incostituzionale. E
adesso l'esecutivo dovrà fare i conti con questa nuova situazione: il
governo può recepire direttamente la sentenza , azzerando gli attuali
vertici del ministero, oppure attenda le decisioni dei giudici di
merito sui ricorsi dei singoli.
La Corte costituzionale
ha dichiarato la illegittimità costituzionale
dell'articolo 3, comma 7, della legge 15 luglio 2002, n. 145
(Disposizioni per il riordino della dirigenza statale e per favorire
lo scambio di esperienze e l'interazione tra pubblico e privato),
nella parte in cui dispone che gli incarichi dirigenziali generali
cessano il sessantesimo giorno dalla data di entrata in vigore della
stessa legge, esercitando i titolari degli stessi in tale periodo
esclusivamente le attività di ordinaria amministrazione.
Secondo la Consulta la norma in questione è in contrasto con gli
articoli 97 e 98 della Costituzione, perché prevede un meccanismo di
cessazione automatica, per legge, di tutti gli incarichi dirigenziali
di livello generale, se entro 60 giorni dall'insediamento del nuovo
governo, quest'ultimo non provveda a rinnovarli.
In buona sostanza, dunque, la norma avrebbe introdotto una sorta di
condizione sospensiva, non prevista nei contratti, secondo la quale,
al cambio di governo, se il dirigente è sgradito, per mandarlo a casa
basta far passare 60 giorni senza rinnovargli il contratto. Questo
sistema, conosciuto tra gli addetti ai lavoro come spoils system una
tantum, secondo la Consulta, è in palese violazione del principio di
continuità dell'azione amministrativa che è strettamente correlato a
quello di buon andamento dell'azione stessa. Secondo la Consulta,
infatti, la revoca delle funzioni legittimamente conferite ai
dirigenti generali può essere conseguenza soltanto di una accertata
responsabilità dirigenziale in presenza di determinati presupposti e
all'esito di un procedimento di garanzia puntualmente disciplinato.
Fin qui la sentenza della Corte costituzionale.
Resta da vedere, a questo punto, quali saranno gli atti che il governo
porrà in essere per dare attuazione alla sentenza.