A Bologna "sul tempo pieno
Fioroni convince solo a metà".
da
Tuttoscuola, 11/3/2007
Il ministro della PI Fioroni, a Bologna per il
convegno "scuola e impresa", è stato accolto da genitori e insegnanti
che protestavano per i tagli di organico che potrebbero colpire il
tempo pieno nella scuola elementare in molte scuole dell’Emilia-Romagna,
e a Bologna in particolare.
Fioroni non si è negato ai manifestanti e ha incontrato una loro
delegazione (con due scolari di quinta), ascoltando le loro ragioni e
precisando o rettificando le ipotesi di tagli.
Nessuno toccherà il tempo pieno storico, ha precisato il ministro,
chiarendo che il servizio attuale non verrà toccato, cioè le classi
che quest’anno funzionano a tempo pieno continueranno a funzionare
nello stesso modo anche per il 2007-2008. L’anno prossimo, insomma, il
tempo pieno, per continuità, sarà assicurato nelle classi dal secondo
al quinto anno di corso. E le prime?
Sono proprio le prime a correre rischi di non avere il tempo pieno o
di non averne abbastanza da soddisfare la nuova domanda delle famiglie
che hanno iscritto i figli per l’anno prossimo.
L’Ufficio scolastico provinciale, per far fronte alla riduzione di
posti imposta dal ministero, aveva ipotizzato di ridurre per il
prossimo anno il numero delle classi funzionanti a tempo pieno che,
come è noto, comporta un maggior impiego di docenti: meno tempo pieno
e più tempo normale.
L’ipotesi è stata smentita dal ministro che, tuttavia, pur promettendo
un tavolo tecnico per valutare meglio le situazioni, non ha dato
certezza per le richieste delle famiglie che chiedono, anche per le
nuove classi, il tempo pieno che è garantito alle altre.
Fioroni ha fatto notare che, comunque, "a
Bologna il 60% delle classi ha il tempo pieno, mentre in città come
Palermo non esiste. Dobbiamo aiutare anche chi parte da zero".
Una risposta che, per il momento, ha soddisfatto a metà i protestanti
che si sono dati appuntamento per una manifestazione di carattere più
generale per venerdì prossimo a Bologna.
Senza segnali rassicuranti, quella data potrebbe coagulare in una
sorta
di tp-day le proteste di altre città del nord in fibrillazione per il
tempo pieno.