ItaliaOggi anticipa il regolamento del ministero dell'università. Spazio al merito.

Mussi a caccia di ricercatori.

 da Italia Oggi del 27/3/2007

 

Il ministro dell'università fa il pieno dei ricercatori e annuncia che 'in tre anni negli atenei ce ne saranno diecimila in più'. Ma assunti con nuove modalità. Nello stesso giorno in cui il ministro Fabio Mussi ha esposto ai sindacati e alla Crui la bozza di regolamento sulle procedure di reclutamento per i ricercatori, ha anche dichiarato che il nuovo piano dovrebbe portare nei prossimi anni ad aprire le porte a molti nuovi cervelli. La novità principale contenuta nella bozza di regolamento che già questa settimana potrebbe andare al Consiglio di stato prima della pubblicazione in G.u., e che ItaliaOggi è in grado di anticipare, è il ritorno ai concorsi locali, con una soluzione, secondo le intenzioni ministeriali, che vuole accentuare il ruolo della valutazione 'ex post' e con sanzioni per i meno virtuosi. Il bando di concorso, che certifica la disponibilità dei posti banditi sull'organico di ateneo e la loro copertura finanziaria, è emanato dal rettore dell'università interessata. La gara, emanata in due periodi prestabiliti dell'anno, dovrà avere la massima visibilità, sulla Gazzetta Ufficiale e sul sito del ministero dell'università e indicherà il macrosettore disciplinare di riferimento e il numero dei posti a disposizione. Le procedure di valutazione si svolgeranno in due fasi: la prima servirà a recepire il giudizio valutativo della comunità disciplinare nazionale e internazionale, escludendo però l'ateneo che ha bandito il concorso. Il ministero sottoporrà la documentazione dei candidati alla valutazione comparativa di revisori esperti che, in maniera indipendente, dovranno fornire un giudizio singolo e anonimo.

La seconda fase dovrà invece accogliere il giudizio della comunità accademica interna all'ateneo, nonché della stessa università che si dovrà dotare di una 'commissione di reclutamento' formata da rettore e da quattro professori ordinari di ruolo. Sarà essa stessa, esaminando i giudizi espressi da sette revisori, a compilare una graduatoria temporanea e a stilare una lista ristretta dei candidati più significativi. A questi ultimi è richiesto di tenere un seminario pubblico presso l'ateneo sulla loro attività di ricerca. Un elemento in più che si andrà ad aggiungere all'intero complesso delle valutazioni dal quale uscirà la graduatoria finale di merito e il vincitore del concorso, assunto con provvedimento del rettore. Ma le cose non finiscono: ogni ricercatore, assunto a tempo indeterminato, sarà valutato ogni tre anni, dal Miur con il supporto dell'Agenzia di valutazione. E questo, secondo le intenzioni del ministero, dovrebbe indurre a comportamenti più virtuosi, se non altro per non vedersi sottrarre i finanziamenti. Un provvedimento che però non convince l'Andu, l'Associazione nazionale docenti universitari, che vede nel regolamento ministeriale 'l'obiettivo principale di anticipare pesantemente la riforma della governance degli atenei, costituendo la figura del rettore-manager-padrone al quale si attribuisce, di fatto, la gestione del potere fondamentale dell'accademia: la scelta dei vincitori dei concorsi. Con questa nuova procedura', ha fatto sapere Nunzio Miraglia, presidente dell'Andu, 'si vuole formalizzare del tutto il livello locale che attualmente caratterizza la scelta dei vincitori dei concorsi a ricercatore'.