Ehi, Prof!

da DocentINclasse, 24/3/2007

 

Sta facendo molto rumore la proposta di Pietro Ichino di destinare una parte consistente del “tesoretto” derivante dal boom delle entrate fiscali al “risarcimento economico e morale” di una categoria come quella degli insegnanti “mortificata da anni di indifferenza e di umiliazioni”. Il noto giuslavorista ritiene sia arrivato il momento di adeguare finalmente gli stipendi dei docenti italiani alla media dei loro colleghi europei. “Solo dopo aver portato gli stipendi dei docenti a livelli dignitosi si potranno studiare forme di differenziazione retributiva legate al merito”.

Il professor Ichino, che nei mesi scorsi aveva condotto una clamorosa campagna contro i fannulloni della scuola a partire dall’ormai famigerato caso del “professor M”, ha quindi fatto pubblica autocritica, ammettendo di essere entrato in crisi leggendo l’articolo di Renza Bertuzzi “Costi della scuola costi della politica” apparso su Professione Docente, dove la direttrice del periodico della Gilda, citando dati inconfutabili del Sole24ore, affermava che il tasso di assenteismo tra gli insegnanti si colloca molto al di sotto della media del pubblico impiego. Ichino ha addotto a sua parziale giustificazione il fatto che il rapporto del Sole24ore gli era sfuggito perché la preziosa pagina era stata mangiata da Aristofane, il suo adorato ma intemperante Labrador.

L’improvvisa palinodia del professor Ichino ha messo in agitazione il mondo politico, sindacale e mediatico che ruota attorno alla scuola. Il CIDI e la Filc-Cgil hanno emesso una durissima nota congiunta in cui si stigmatizza l’uscita del professor Ichino e si ribadisce che “la questione dei soldi è mistificatoria, i problemi degli insegnanti sono ben altri”. Il professor Francesco Giavazzi, in un infuocato editoriale che apparrà domani sul Corriere della Sera afferma che non è in questo modo che si può innescare un processo innovativo della scuola, servono invece “meritocrazia e buone scuole”. Un’agenzia dell’ultima ora, peraltro non ancora confermata, riporta la profonda indignazione dell’associazione TREELLLE, il cui presidente, Attilio Oliva, avrebbe annunciato uno sciopero della fame a oltranza nel caso l’esecutivo dovesse accogliere la proposta del professor Ichino di portare gli stipendi dei professori italiani a tremila euro mensili.