"Troppi debiti? Niente maturità".

Fioroni: “Gli studenti devono saldare tutte le lacune accumulate negli anni”.

Raffaello Masci, La Stampa  del 23/5/2007

 

ROMA
Niente esame di maturità se prima non si sono sanati tutti i debiti formativi maturati negli ultimi tre anni. Lo diceva già la legge di riforma dell’esame di Stato, varata nel dicembre scorso, ma la materia è stata ora definita da un decreto attuativo del ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni.

I ragazzi rischiavano di accumulare lacune, anche consistenti e mai sanate, e di presentarsi con queste all’esame conclusivo. Il ministro ha stabilito che negli ultimi tre anni di scuola prima della maturità, ci debba essere un severo bilancio dei debiti: nel corso del quarto anno si debbono saldare quelli del terzo, nel quinto quelli del quarto e, entro il 15 marzo antecedente la maturità, qualunque tipo di debito accumulato. Il decreto va dunque applicato da subito a quelli che oggi frequentano il terzo anno, così che la riforma arrivi a regime nel 2008-09.

Affinché la contabilità dei debiti non resti aleatoria, è previsto che dopo lo scrutinio finale del terzo e del quarto anno, le famiglie vengano informate dettagliatamente sui debiti accumulati dall’allievo. Dopo di che il Consiglio d’Istituto (che comprende docenti, famiglie e allievi) deve varare all’inizio di ogni anno un piano dettagliato su come e quando approntare dei corsi di recupero. Il corso deve prevedere poi un momento di verifica dell’avvenuto recupero del debito formativo.

L’idea del ministro Fioroni è quella di valorizzare l’intero percorso scolastico e di considerare l’esame di Stato solo come un ultimo, definitivo, step di valutazione. Per questo motivo, i crediti scolastici (cioè quel patrimonio con il quale lo studente si presenta a fare l’esame di maturità e che deve essere considerato al momento del voto) sono stati riequilibrati a vantaggio della carriera scolastica che viene valorizzata non più 20 punti (al massimo) ma 25, mentre la prova orale d’esame - considerata la meno oggettiva ai fini della valutazione - scende da 35 a 30 punti. Un «bonus» viene poi assegnato a chi ha una media molto alta, tra 8 e 10.

«Il decreto - ha commentato Fioroni - vuole mandare tre messaggi. Il primo agli studenti: ragazzi, basta con gli sconti e i condoni per il "sei rosso": i debiti, nella vita, vanno saldati e onorati sempre, dovete farlo anche a scuola perché chi vi fa sconti sulla vostra preparazione non vi aiuta a costruirvi un futuro degno. Il secondo messaggio è alle famiglie: siete i nostri principali alleati nel mestiere di istruire educando, serve la vostra corresponsabilità: le scuole vi terranno informati con trasparenza e nel dettaglio sul "sei rosso" dei quadri per capire insieme le strategie di recupero». Conclude Fioroni: «Il terzo messaggio è alle scuole: siete i principali attori del sostegno durante l'anno e del recupero, avrete più autonomia nell'utilizzo del capitolo di spesa per il recupero, nella scelta dei corsi, potrete avvalervi di collaborazioni esterne, se lo riterrete opportuno. Infine la parola d'ordine sarà "merito"».