Il Tar sospende la valutazione della religione
tra i crediti scolastici.
da
Tuttoscuola, 24/5/2007
Con ordinanza di sospensiva del 23 maggio
2007, il Tar del Lazio ha disposto la momentanea non applicazione
dell'art. 8 del decreto n. 26 del 14 marzo scorso che aveva disposto
la possibilità di includere l'insegnamento della religione cattolica
nei crediti scolastici, in vista dell'esame di Stato per gli istituti
superiori.
Il Tar ha detto, per il momento, che non si può fare, perché "la
predetta norma configura l’insegnamento della religione come una
materia extracurriculare, come è dimostrato dal fatto che il relativo
giudizio – per coloro che se ne avvalgono – non fa parte della pagella
ma deve essere comunicato con una separata "speciale nota"
Il Tar precisa nella sua ordinanza che, pertanto, "sul piano
didattico, l’insegnamento della religione non può, a nessun titolo,
concorrere alla formazione del "credito scolastico"di cui all’art. 11
del D.P.R. n. 323/1998, per gli esami di maturità, che darebbe
postumamente luogo ad una disparità di trattamento con gli studenti
che non seguono né l’insegnamento religioso e né usufruiscono di
attività sostitutive".
La valutazione dell'insegnamento della religione cattolica è, dunque,
nuovamente out per il Tar del Lazio, dopo che nel febbraio dell'anno
scorso il Tribunale regionale aveva disposto la sospensiva della
inclusione di quell'insegnamento nella scheda dell'alunno, alla pari
delle altre materie, nelle scuole del primo ciclo.
Sospensiva che, a distanza di quasi 15 mesi, non è stata seguita
ancora da sentenza di merito.