Meglio tardi che mai. di Grazia Perrone, da Fuoriregistro del 26/5/2007
Cade un tabù. Per la prima volta i sindacati confederali minacciano di estendere le iniziative di lotta alle operazioni di scrutini ed esami, ovvero minacciano di far ricorso ad un classico mezzo del sindacalismo di base. Un "mezzo" - sia detto per inciso - che sul finire degli anni '80 ha prodotto risultati lusinghieri strappando al governo di turno concessioni stipendiali mai più eguagliate (nella scuola) nei quindici anni successivi. Il comunicato sottoscritto, nei giorni scorsi, dai sindacati confederali è sorprendente nel tono ma chiarissimo nella sostanza: non solo conferma lo sciopero del 4 giugno, ma annuncia che "in assenza di risposte concrete e immediate le iniziative di lotta continueranno anche dopo il 4 giugno e investiranno le attività di fine anno scolastico compresi scrutini ed esami". Perbacco! I sindacati, si legge nel comunicato unitario, "dicono basta al festival degli annunci e dei proclami da parte dei diversi esponenti del Governo e rivendicano l'integrale rispetto degli impegni assunti e sottoscritti ". Bene, molto bene. A questo punto mi chiedo: "visto che il Governo - ritenendoli carta straccia - non rispetta i patti sottoscritti - il 6 aprile 2007 - perché i confederali non ritengono "superati" (dalle circostanze eccezionali) anche gli accordi "capestro" che limitano fortemente il diritto di sciopero e - contravvenendo agli accordi sottoscritti - non proclamano lo ... sciopero degli scrutini ad oltranza e senza alcuna limitazione?
Ovvero perché non propongono anche
il blocco ad oltranza degli esami di Stato (in base ai già citati
accordi "capestro" sia lo sciopero degli scrutini ad oltranza sia il
blocco degli esami di Stato sarebbero ....
illegali) garantendo - agli scioperanti - adeguata
tutela giuridica e legale? |