Si inasprisce la polemica sui crediti per l'ammissione agli esami:
il ministro "contesta" il giudizio
del tribunale del Lazio (sfavorevole agli insegnanti della materia).
E si torna nel caos.

Religione, Fioroni avverte il Tar
"Ricorso al Consiglio di Stato".

Salvo Intravaia, la Repubblica 25/5/2007

 

Sulla "guerra di Religione" Fioroni non molla. Con una nota il ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, rilancia e contro il provvedimento del Tar Lazio sta valutando la possibilità di presentare ricorso al Consiglio di Stato. Proprio l'altro ieri i giudici amministrativi, suo caso dell'ammissione agli esami di maturità, si sono pronunciati a sfavore dei prof di Religione: l'ora impartita da questi ultimi non dà crediti utili per l'ammissione e la valutazione finale dell'esame di maturità. Il provvedimento è stato salutato con soddisfazione in primo luogo dalla Flc Cgil che ha sponsorizzato il ricorso.

Ma Fioroni non ci sta; "Il Ministero della Pubblica Istruzione ha preso contatto con l'Avvocatura dello stato affinché venga valutata la possibilità di proporre appello al Consiglio di Stato nel più breve tempo possibile, vista l'imminenza degli esami". E "anche in relazione a quelli che saranno gli sviluppi della vicenda il ministero valuterà se e quali indicazioni fornire agli istituti scolastici". Una risposta chiara e decisa arriva dal segretario della Flc Cgil, Enrico Panini, che proprio ieri aveva invitato Fioroni ad "avvisare urgentemente del cambiamento di indicazione le scuole che tra pochi giorni saranno impegnate negli scrutini"

La posta per gli insegnanti di Religione è alta. Il loro giudizio nello scrutinio finale pesa quanto quello degli altri colleghi, oppure no? Il Tar Lazio, che ha momentaneamente sospeso parte dell'articolo 8 dell'ordinanza sugli esami di Stato, pare abbia preso una posizione ben precisa con motivazioni giudicate da Panini "significative". "La norma - recita il provvedimento in questione - configura l'insegnamento della Religione come una materia extracurriculare, come è dimostrato dal fatto che il relativo giudizio, per coloro che se ne avvalgono, non fa parte della pagella ma deve essere comunicato con una separata speciale nota; sul piano didattico, l'insegnamento della religione non può, a nessun titolo, concorrere alla formazione del "credito scolastico" per gli esami di maturità (in quanto) darebbe luogo ad una disparità di trattamento con gli studenti che non seguono nè l'insegnamento religioso e nè usufruiscono di attività sostitutive"

In questi giorni, insegnanti e studenti sono impegnati nelle ultime interrogazioni e negli ultimi compiti in classe. E fra due settimane cominceranno gli scrutini di fine anno. Come dovranno comportarsi i dirigenti scolastici e gli insegnanti? Il giudizio dell'insegnante di Religione contribuisce o no all'attribuzione del credito per l'ultimo anno di corso?