Relazione del ministero dell'università illustra lo stato del fondo edilizia.

Atenei a secco,
Mussi chiede risorse per rispettare i patti.

ItaliaOggi, 12/5/2007

 

Mussi non riuscirà a mantenere gli accordi presi con gli atenei. Troppo pochi i fondi destinati all'edilizia universitaria, decurtati ulteriormente anche quegli stanziamenti minimi che sarebbero serviti agli atenei a tenere il naso fuori dal pelo dell'acqua. È scritto nero su bianco in una relazione firmata dallo stesso ministro dell'università: le risorse destinate al fondo unico per l'edilizia accademica sono passati da circa 150 milioni di euro, dell'ultimo anno della legislatura di centro-destra, a 50 milioni scarsi (finanziaria 2007). Insomma, dati alla mano, sembra che le disponibilità economiche destinate alle università siano un po' come una coperta troppo corta, che tirando da una parte lascia scoperti dall'altra. E le cose non finiscono qui, perché i 50 milioni sono ulteriormente ridotti a meno di 35 milioni, come conseguenza degli accantonamenti disposti sempre in attuazione dell'ultima manovra. Un dato che pesa ancora di più giacché su tale fondo, istituito per corrispondere alle necessità di riequilibrare le disponibilità edilizie, grava anche il 50 % degli oneri conseguenti agli accordi di programma stipulati fra atenei e ministero. In sostanza le intese prevedono il rimborso della metà delle somme spese dagli atenei interessati nell'anno precedente per la realizzazione di interventi edilizi. Poiché fino ad ora la dotazione del fondo era pari circa a 150 mln lo stesso ministero aveva stipulato accordi con le università proprio in base a questo andamento. La riduzione al fondo unico per l'edilizia universitaria crea quindi, si legge nella relazione, molti problemi considerando che gli importi previsti negli accordi ammontano, nel periodo 2007-2009, in media a 80 mln annui, a fronte dei quali esiste sul fondo, una disponibilità di soli 50 mln per l'anno in corso, di 10 mln per il 2008 e che si annullano completamente per il 2009. Data quindi l'esiguità di risorse, la proposta del governo è di destinare almeno l'intero importo per far fronte a quegli impegni assunti dal ministero dell'università. Il ministro coglie l'occasione per evidenziare la necessità di prevedere, già nella prossima finanziaria, adeguati stanziamenti per l'edilizia universitaria per fornire agli atenei quelle risorse necessarie a far fronte alle esigenze edilizie più pressanti. 'Questa drastica riduzione', ha sottolineato il responsabile di An per la scuola e università Giuseppe Valditara, 'penalizza fortemente la qualità della didattica e soprattutto non consente di alle università di effettuare la programmazione'. Per il senatore sono dei tagli che rischiano di gettare le università nel caos, mentre occorrerebbe 'ripristinare quanto meno quella cifra, in considerazione del carattere infrastrutturale strategico degli interventi da adottare'.