Il mobbing approda nel Contratto scuola.

di Grazia Perrone da Fuoriregistro del 31/5/2007

 

Confesso che provo disagio nell'intervenire a ventiquattro ore da un accordo giunto - come ci rammenta Geppino - "senza dare battaglia".

E che battaglia non ci sia stata (né tentata) lo dimostra sia la fretta con la quale i sindacati (tutti) si sono affrettati a revocare le forme di lotta annunciate sia la tempestività con la quale è stato formulato l'atto di indirizzo.

Ai lettori il gusto di
leggerlo e di commentarlo in tempo reale.

A me una piccolissima soddisfazione.

Dopo averlo
subito e denunciato, per anni, ora non è più un tabù ed entra - a pieno titolo - tra le materie oggetto di contrattazione.

Il testo consegnato alle parti sociali - nel riconoscerlo implicitamente - prevede - e sarà probabilmente questa la
parte normativa del biennio/triennio - l'adozione di strumenti di tutela del mobbing attraverso (testuale):

a) la promozione, anche a livello di contrattazione integrativa, di attività di formazione ed aggiornamento del personale con particolare riferimento al management di amministrazione;

b) l'istituzione (...) di organismi paritetici con il compito di raccogliere dati sul mobbing nelle istituzioni scolastiche e di formulare proposte in ordine alla prevenzione e alla repressione del fenomeno;

c) (...) l'eventuale creazione di sportelli di ascolto (...) per l'accoglienza e la consulenza psicologica e giuridica di cui il mobbizzato necessita anche al fine di consentire al dipendente il discernimento degli atti di legittimo esercizio del potere datoriale da quelli di abuso.

E qui la formulazione è (volutamente?) sibillina e bisognerà capire in che modo i "datori di lavoro" (il preside Panini è uno di questi) che dirigono le grandi organizzazioni sindacali lo interpreteranno.

Per il resto e da qualunque parte lo si guardi quello siglato l'altra notte è - checché ne dicano coloro che
rimandano il tutto a ... settembre - un ... accordo a perdere.