Indicazioni nazionali: di Reginaldo Palermo La Tecnica della Scuola del 12/5/2007. Reso noto noto dall'Anci un documento sottoscritto da Regioni, Province autonome e Comuni nel quale si manifesta ampia apprezzamento per i documenti della "Commissione Ceruti". Ora Fioroni può guardare con più serenità al passaggio parlamentare. Regioni ed Enti Locali promuovono a pieni voti (o quasi) i documenti della "Commissione Ceruti"; proprio nei giorni scorsi, infatti, l’Anci (Associazione del Comuni italiani) ha reso noto un ampio contributo sottoscritto da Regioni, province autonome, Anci stesso e Upi (Unione Province Italiane) che si apre con una affermazione di inequivocabile apprezzamento: "Si ritiene opportuno prima di tutto esprimere una sostanziale condivisione sui documenti presentati, che sembrano indirizzare la scuola alla formazione di competenze per affrontare la complessità del pensiero moderno". In controtendenza con quanto fin qui dichiarato da diverse organizzazioni sindacali e da molte associazioni professionali, Regioni, Province e Comuni sottolineano anche di "condividere le modalità di ascolto messe in atto dal Ministro e il metodo del dialogo con i soggetti che hanno una responsabilità nel definire gli aspetti di qualità del sistema scolastico".
Insomma, mentre la scuola reale ha accolto con
freddezza (o addirittura in modo molto critico) i documenti
ministeriali, il mondo politico incomincia a "fare quadrato" intorno
al Ministro e a dare segnali di voler sostenere l’operazione anche in
Parlamento (non è chiaro però in questo momento a quali passaggi
istituzionali stia pensando Fioroni). C’è pieno accordo sull’impianto normativo e soprattutto sul fatto che l’attuazione dei documenti debba definire alcuni aspetti prescrittivi, come per esempio la definizione a livello centrale degli obiettivi generali del processo formativo, degli obiettivi specifici di apprendimento relativi alle competenze degli alunni, delle discipline e delle attività che costituiscono la quota nazionale dei curricoli insieme al relativo monte ore annuale. Deve essere anche prescrittivo, secondo le autonomie locali, "che sia garantito il coordinamento didattico nel gruppo docente, sia assicurata una funzione di accompagnamento e di orientamento nei confronti di ciascun alunno e venga curato un rapporto costante e non burocratizzato con le famiglie….". Sul piano culturale le osservazioni più significative riguardano da un lato la necessità di "concretizzare l’approccio pluri, multi, interdisciplinare, dando un nuovo senso alla valorizzazione degli ambiti e delle discipline" e dall’altro di pervenire ad "una più chiara esplicitazione del concetto di competenza" che, secondo Regioni e Comuni "risultava chiarissimo nel documento De Mauro". Infine si suggerisce anche di non dimentica che "l’intero progetto educativo dovrà essere ripensato alla luce delle nuove disposizioni sull’obbligo scolastico".
Dopo le stroncature dell’ADI, le forti
perplessità del Cidi, i cauti commenti dei sindacati confederali e le
critiche generali per non aver coinvolto già in fase di stesura
insegnanti e operatori scolastici, l’apprezzamento manifestato da
Regioni, Province e Comuni dovrebbe servire da conforto per il
Ministro Fioroni che può iniziare a guardare con una certa
tranquillità al passaggio parlamentare. |